Le parole di Sergio Scariolo alla vigilia dell'esordio in Coppa Italia.

Sono dieci anni che la Virtus, tranne una sola volta, non riesce a superare il primo turno. E' una pressione? "E' un dato molto significativo, più che pressione penso che serva a far concentrare l'attenzione e le energie dei giocatori sulla prima partita, anche se a questi livelli non penso servano motivazioni ulteriori. Ho giocato questa competizione poche volte, ho giocato molte Coppe del Re e per quanto possa sembrare una frase fatta la cosa migliore è sempre pensare solo alla prima partita, con questa tradizione negativa che deve fare riflettere. Non si deve pensare più in là, specie contro una avversaria di talento e che ha buoni precedenti in questa coppa"

Brindisi è cambiata rispetto a quando l'avete affrontata in campionato. "Hanno rinforzato fisicamente il loro roster, hanno giocatori di stazza e impatto fisico importante oltre a buone capacità realizzative. Buon potenziale di tiro, ottimi a rimbalzo d'attacco, con un grandissimo giocatore come Nick Perkins circondato da ottimi compagni e buona tradizione nella competizione. In una partita secca i valori si assottigliano, cosa che magari non avviene durante il campionato: qui le differenze si riducono, e le ragioni per stare all'erta ci sono tutte. E noi non abbiamo mai vinto con semplicità, in alcune occasioni ci hanno messo in difficoltà, e per fortuna o merito le abbiamo portate a casa entrambe"

La situazione dei lungodegenti? "Dire che stanno bene non sarebbe sincero. Fosse una partita di regular season Teodosic non giocherebbe assolutamente, ma questa è una competizione particolare, lui ne ha voglia, e noi dovremo solo in questo caso cercare di andare più in là con le valutazioni. Ha poca autonomia, dovremo ragionare anche in base all'ultimo allenamento. La disponibilità c'è. Belinelli e Sampson con una settimana in più hanno acquisito maggiore forma e condizione, e a Valencia si è visto - forse anche per colpa mia che li ho tenuto in campo troppo - che sono arrivati alla fine con la spia fissa, non solo lampeggiante. Anche Hervey è una persona con cui dovremo parlare, perchè sono soggetti che devono essere gestiti, parlando con i medici, per non superare i limiti. Diciamo che la condizione non è ancora accettabile, soprattutto per Teo che è meno giovane. Hervey è due mesi e mezzo che non gioca con contatto in un ruolo di contatto, e deve vincere questo timore che ha chi si è fatto male seriamente. Fosse una partita di routine - anche se in campionato direi che non ci sono partite di routine - non giocherebbero.

Siete teoricamente al completo? "Siamo teoricamente al completo. Poi metà squadra andrà via per le Nazionali, poi giocheremo quasi ogni due giorni, ma spero che due settimane dopo la ripartenza degli allenamenti basteranno. E lì ci sarà da equilibrare le fatiche di chi ha tirato la carretta con gli altri, i ruoli verranno ristabiliti, qualcosa rispetto magari alle aspettative estive saranno cambiate, e poi in base alle singole partite vedremo quando accorciare o allungare le rotazioni. Ma almeno saremo in una situazione in cui potremo decidere noi, e non costretti ad adeguarci"

La risoluzione di Alexander? "E' arrivata una richiesta da parte di una società seria, che sta facendo una ottima stagione e che ha avuto un problema di organico. Noi sapevamo che avremmo avuto finestre per uscire in maniera indolore dal contratto, lui ci ha dato una grossa mano in tanti momenti e ricordiamoci delle gare che ci ha fatto vincere. Ma se, toccando ferro, l'organico tornerà in una completezza almeno in quel ruolo, lui si sarebbe trovato chiuso e con pochi minuti. E' stata una buona scelta per lui, metterà in campo quanto ha appreso in questi primi mesi del basket europeo. Lo seguiremo con attenzione e affetto, si è comportato benissimo e ci ha aiutato quando eravamo devastati a livello fisico nei ruoli in cui ha giocato. Ed è stato più determinante di quanto noi non ci ricordiamo in almeno tre partite: se siamo in alto in classifica dobbiamo essergli grati. E' stata una operazione intelligente da parte della società, con un costo iniziale basso e la possibilità ora per lui di avere spazi. Poi, dopo la Coppa, vedremo come completare il nostro organico con pazienza e tranquillità."

Chi potrebbe arrivare? "Nessuno gioca la stagione con sei stranieri. Noi pensavamo di averne almeno sette, riservandoci di capire in corso d'opera dove andare ad agire. Purtroppo Mannion ha lasciato un buco importante per i primi tre mesi costringendoci quindi ad anticipare delle operazioni, e lungimirante è stata la società che ha portato a casa Alexander e poi rilasciato senza compromettere la struttura del roster. Ora guarderemo un po' in tutti i ruoli, non solo tra i piccoli"


Il video, realizzato da Sport Press



(foto Virtus Pallacanestro)

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