VIRTUS IMOLA, SIMONE CORAZZA E' IL TEAM MANAGER
L’Intech Virtus Imola ha il suo nuovo Team Manager: Simone Corazza firma l’accordo con il Presidente Stefano Loreti per la stagione 2022/2023.
Castellano, classe 1984, Corazza è un tassello fondamentale per la nuova avventura della Virtus nel prossimo cam-pionato di serie B. Ricoprirà un ruolo delicato che sarà il punto di riferimento della squadra per tutto quanto concerne l’attività esterna al campo da gioco, dunque, l’aspetto medico, la foresteria, l’organizzazione delle trasferte, solo per citare alcuni aspetti.
La sua presenza a bordo campo completerà un tris d’assi a livello dirigenziale che la Società ha voluto e ha saputo confezionare in vista della prossima stagione: Simone Corazza team manager, Carlo Marchi direttore sportivo e Ga-briele Torreggiani direttore generale sono una garanzia per l’ambiente giallonero.
Ora per loro le sfide sono appena iniziate, con lo svolgimento delle prime pratiche burocratiche atte alla regolare iscri-zione al campionato, ad esempio.
A Simone Corazza un caloroso benvenuto da parte di tutto l’ambiente della Virtus Imola!
Simone Corazza benvenuto nella grande famiglia della Intech Virtus Imola. Ricoprirai un ruolo fondamentale nella gestione dello spogliatoio e sarai un punto di riferimento della Società. Sei contento della tua scelta?
“Arrivo in una società che ho incontrato tante volte, oltre ad averci giocato per due anni. E’ una società che conosco bene, nonostante in questi ultimi anni sia leggermente cambiata. I suoi pilastri, però, sono rimasti quelli: è una società importante che ha ambizioni e che ha sempre avuto una grande storia. E adesso è tornata nei palcoscenici che gli competono. Sono molto contento, sono veramente molto contento e ringrazio la Società per questa chiamata. Diciamo che era già un po’ di tempo che se ne parlava. Poi, con l'arrivo di “Lele” Torreggiani come direttore generale, l’idea ha preso piede, concretizzandosi, tanto che oggi sono qua. È stata molto veloce come trattativa per mettersi d’accordo, perché da ambo le parti c'era l’intento di collaborare. Sicuramente sarà un campionato importante, un campionato tosto, soprattutto per una neopromossa come noi. È un campionato che va affrontato con ambizione, ma va affrontato allo stesso tempo mantenendo i piedi per terra e consci del fatto che da neopromossi è giusto intraprendere i passi giusti. Alla nuova stagione guardiamo con tanta curiosità e con tanta voglia di imparare, perché non vogliamo fare il passo più lungo della gamba.
Hai trascorso praticamente tutta la tua vita cestistica a Castel San Pietro Terme, chiudendo un carriera con oltre 2000 punti segnati in oltre 200 partite disputate in diverse categorie. Ora migri ad Imola, in una Società contro cui hai giocato tante volte da avversario. Che effetto di fa?
“Sì, una vita trascorsa a Castel San Pietro col basket, sia da giocatore che da dirigente, gli ultimi anni, precisamente da direttore sportivo. Ero un giocatore onesto e sincero, come, bene o male, sono nella vita. Un giocatore che amava tantissimo la pallacanestro. Smisi sul più bello a 19 anni, per poi riprendere l’attività a 22 anni: se tornassi indietro non riprenderei di certo la decisione di smettere. In generale, credo di essere stato un buon capitano ed un buon compagno di squadra e ho giocato sempre con passione, dandoci alla morte sempre. Poi, quando ho capito che per problemi fisici e per impegni vari sia lavorativi che famigliari non sarei più riuscito a dare una mano alla squadra, ho deciso di smettere. Poi il salto dall’altra “parte della sponda”, nel senso che, dopo aver finito l’ultima stagione da giocatore, praticamente il giorno dopo mi è stato chiesto di proseguire il rapporto con la Società, passando ad un ruolo dirigenziale. Così ho iniziato a far il direttore sportivo, raggiungendo (al secondo anno) una bella promozione. Devo dire che mi piace parecchio il ruolo dirigenziale, che nell’ultimo periodo avevo un attimo tralasciato per ovvi motivi legati alla famiglia a cui avevo voglia e necessità di dedicare in primis il mio tempo. Ora sono pronto a risalire in sella a proseguire il mio cammino nel mondo del basket”.
Alla Virtus sarai legato a doppio filo a coach Marco Regazzi ed al D.S. Carlo Marchi che conosci bene e con cui hai condiviso il progetto da portare avanti in stagione?
“Il rapporto con “Rega” e con “Carletto” è un rapporto vero, un rapporto di stima e di volontà a collaborare. Ovvia-mente Carletto lo conosco da molto più tempo perché io ho giocato qui a Imola diversi anni fa e quindi Carletto lo conobbi all'epoca e con lui ho sempre avuto un bellissimo rapporto, sia dentro che fuori dal campo. E in tutti questi anni, dove comunque non abbiamo collaborato insieme e ci siamo visti relativamente poco, ci siamo sempre sentiti. Rega lo conosco da meno anni, nel senso che ci siamo conosciuti 4 anni fa, durante la sua parentesi di un anno a Castel San Pietro, dove vincemmo il campionato e devo dire che fin da subito si è instaurato un ottimo rapporto. Anche qui un rapporto di fiducia, un rapporto di stima reciproca. Ci troviamo bene tutti e tre a lavorare insieme. Devo dire che sarà una bella sfida, ma sono convinto che con il modo che abbiamo di lavorare e con il modo in cui ci siamo conosciuti e che continueremo a conoscerci, devo dire che con tanto impegno le cose fileranno sicuramente liscio. Per quanto riguarda il mio ruolo, il ruolo di team manager, quindi, seguirò principalmente tutte quelle attività che sono a contorno del rettangolo da gioco. Quindi Carletto e Rega avranno il compito principalmente di guardare le dinamiche dentro al campo, mentre io seguirò tutto quello che è all'esterno, ovvero tutte quelle attività che riguardano i giocatori fuori dal campo, dalla foresteria a tutta l'organizzazione delle trasferte, al ricevimento delle squadre che verranno a giocare ad Imola, a tutto quello che riguarda il percorso medico che i ragazzi andranno a fare”.
Hai seguito la Virtus durante la cavalcata vincente della scorsa stagione. Cosa ti aspetti tecnicamente, ma non solo, dalla squadra che affronterà il prossimo campionato di serie B?
“Nell'ultima stagione ho seguito la Virtus, ovviamente marginalmente. Sono capitato anche un po’ di volte al palazzo per assistere a qualche partita, soprattutto durante la fase finale. Ho assistito a gara3 di finale, per dire, che è valsa la promozione e devo dire che la Virtus 2021 2022 ha centrato in pieno l'obiettivo. Era partita probabilmente come favorita (o tra le favorite) e ha portato a compimento quello che doveva essere compiuto. È stata un'autentica cavalcata dalla prima all'ultima partita. Hanno vinto un campionato molto meritatamente e devo dire che è stata una bella squadra da veder giocare. Era una bella squadra che ha meritato di vincere il campionato. L'anno prossimo, ovviamente quello che ci aspetta è un salto di qualità, un salto di qualità importante. Dove come prima cosa, a livello tecnico, mi viene da dire che, indipendentemente da quale sarà l'ossatura della squadra, ci sarà tanto da lavorare. Ci sarà tanto da lavorare e lavorare duramente perché sicuramente l'impegno crescerà. L'importanza del campionato crescerà, gli impegni cresceranno e ovviamente bisognerà tenere il passo, allenandosi il più possibile e allenandosi duramente concentrati per tutto l'anno. Questa è una cosa fondamentale e basilare”.