Marco Bonamico è stato sentito dal Carlino. Un estratto dell'intervista.

"Mi chiamarono a Budrio per un provino con Ettore Zuccheri. Credo che fosse l’hotel Convento. A tavola mi proposero un tris di prima: tortellini, tagliatelle e poi non ricordo. Sono stato fortunato, perché ho potuto contare su playmaker tanto diversi tra loro quanto fortissimi, Caglieris e Brunamonti.
La finale di Coppa dei Campioni? Se uno mi dice Van der Willige mi offendo. Ho sognato più volte quell’azione. Ma l’ho rivista solo dopo trent’anni, su richiesta di mia figlia Elena. Prima c’era stata una fischiata un po’ dubbia su Miki Berkovich, al quale sanzionarono un’infrazione di passi. Poi, la mia azione. Prendo la linea di fondo e Jim Boatwright, che quella sera non mi aveva mai visto, che cade con un’inclinazione sospetta. Avevo 7/8. Magari avrei sbagliato il tiro. Ma quella sera, dopo quel fallo, ero distrutto.
La Fortitudo? Ci sono stato solo un anno, ma tante amicizie con ragazzi con i quali mi vedo tuttora, come Casanova, Biondi, Benelli, Arrigoni e Polesello.
Porelli? Ho avuto un rapporto anche burrascoso, ma era un manager che aveva una visione unica. Introdusse il principio di mutualità prima ancora della Nba. Sapeva che una squadra non poteva essere grande da sola. Per questo curava la Virtus, ma dava una mano anche alla Fortitudo. Era unico"
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IL DERBY ALLA FORTITUDO 95-92