FORTITUDO - MANTOVA, IL PREPARTITA
Non fosse che a Bologna ci sono cose su cui è meglio non scherzare, sarebbe stato bello accusare simpaticamente Matteo Boniciolli di cyberbullismo, visto il suo commento ironico sulle sirene che suonano e, a differenza di Ulisse, trovano arbitri che le orecchie le hanno tappate e che quindi non si accorgono del perché suonano. Ma così non è: qualche polemica, la nostra pagina che ne parlava che è stata la più cliccata delle ultime settimane, e la prova che il basket parlato, ahinoi, vince sempre su quello giocato. Così è, mentre parlando di campo la Fortitudo si ritrova a dover tornare a giocare dopo la bruciata di Trieste, e con il bilancio di 11-9 che ha fatto studiare gli statistici in settimana: uguale all’anno scorso, ma non erano cambiate le aspettative?
E’ andata così, e se è vero che la storia dell’anno scorso dimostra come è meglio essere al top in maggio-giugno che non in inverno, è anche vero che non si deve pensare che sarà sempre così, e che il percorso della passata stagione possa essere ri-percorso solo per corsi e ricorsi storici. Non è inerziale, ecco. Però, intanto cerchiamo di capire cosa potrà fare questa Fortitudo con l’inserimento di Legion e tutti i vari meccanismi che andranno ristudiati e rioliati. Tempo per lavorarci ce n’è, ma dimenticando che dodici mesi fa tutto andò poi nella direzione giusta. Non è un dogma.
Mantova, quindi. Da poco terra ove la Virtus ci ha lasciato le penne, in Lombardia hanno recuperato da un inizio in retromarcia (0-4) facendo otto vittorie filate dopo, e mantenendo un profilo medio alto che permette alla truppa di Martelossi di essere 12-8 in campionato. Quindi, una vittoria in più della Fortitudo, con un record esterno di 4 vinte e 5 perse che denota una dignitosa propensione al sacco. Stranieri in posizione esterna per Mantova, con Corbett a farne 18 di media (e buon 41% al tiro da 3) e Daniels a portare a casa quasi 7 rimbalzi. Poi gli italiani, con Alessandro Amici – oggetto di recenti polemiche bianconere – a fare 14+6, e il sempre funzionale regista Giachetti a metterci fosforo ed esperienza. Poi attenti a Candussi, lungo del 1994 autore del triplone che mandò all’aria la rimonta di Ramagli e soci.
Si gioca al PalaDozza domenica alle 18. Assente quasi certo Luca Campogrande.
(foto Arturo Presotto / Iguana Press / Fortitudo Pallacanestro Bologna)