Troppo appesantita da festeggiamenti e acciacchi (alla fine da un lato mancano Pini e in partita si ferma Rosselli, dall’altro lato i tanti malati del sabato si rialzano eccome), la Fortitudo lascia a Forlì uno scalpo indolore se non per quel che può significare una sconfitta contro antichi rivali. Disastrata a rimbalzo, nervosa e poco tutelata, Bologna ha concesso troppo sotto, e davanti ha pagato lo sbilanciamento tra buone cose degli esterni e fatiche in area. Alla fine godono altri, quarta sconfitta in stagione, peccato ma senza conseguenze.

Si parte con leggerezza, pochi falli e tiri in alcuni casi fin troppo affrettati: non bene quando forza Rosselli dall’arco, meglio quando ci prova Hasbrouck, che fa 9 punti con 3 tiri lanciando quindi un 20-13 al 7’. Si roteano le panchine, la difesa Fortitudo un po’ si sfilaccia, Forlì resta in zona, 22-22 al 10’ senza quasi fermarsi.

Non è la migliore delle Fortitudo possibili, tra dormite in area e rimbalzi che sfuggono: davanti poi delle seconde linee è ispirato solo Cinciarini (3 triple), e allora prima vantaggio Romagna, poi Emilia, poi 12-0 di parziale per gli oltre Santerno e 39-31 locale, con inquietante situazione sotto le plance di Forlì a iperdoppiare Bologna. Ci prova ancora Hasbrouck, ma è poca roba: altre triple altrui, altri rimbalzi non presi, doppia cifra di divario, e a 4” dalla fine un probabile fallo in entrata su Fantinelli si trasforma in tecnico contro un Martino che arriva quasi a metà campo per lamentarsi. Ma è 48-36 all’intervallo, e 28-13 a rimbalzo.

E’ il faticoso tentativo di ricevere segnali da una radio con le pile un po’ scariche: si torna dopo l’intervallo mordendo di più, si arpiona il -5, ma manca sempre un qualcosa. Prende un tecnico (legittimo) Mancinelli, Diliegro gioca bene le sue spallate, Cinciarini ventella il -4 attorno ad un ambiente che si scalda e ricarica Forlì. Spizzichi e bocconi, brontolii e fischiate a tratti aromatizzate a squacquerone e rucola, 66-56 al 30’.

Slegata e fornita solo di buona volontà, Bologna non guarda ma nemmeno riesce a mettere le mani sul volante, continuando poi a patire i muscoli altrui sotto e il peggior arbitraggio della stagione. Delfino e Venuto ci provano ancora, facendo tremare i padroni di casa per il 75-77, ma di nuovo si aprono praterie sotto canestro, Lawson schiaccia due volte di fila, e la festa è per Forlì. Che vince la battaglia, all’interno di una guerra che, comunque, Bologna ha già vinto da una settimana.


( Foto Fabio Pozzati/ebasket.it )

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