Boniciolli aveva garantito che non si sarebbe andati in campo per prenderne 30, ma se fosse successo sarebbe stato comunque meglio, di una serata in cui alla fine solo la frenata finale di Treviso ha evitato che il divario rasentasse i 50. Spupazzata oltre ogni limite, senza aver dato mai la minima impressione di aver voglia di giocare fin dai primi minuti, e con la ciliegina marcia su una torta avariata dell’infortunio di Candi (caviglia sinistra storta, nella giornata di mercoledì gli esami), quando ormai si era già oltre il garbage time. Da dimenticare, questa maledetta serata, anche se forse lo strascico dell’infermeria sarà grave: d’altra parte era iniziata male, con l’accoglienza dei giocatori bolognesi al Palaverde non proprio di quelle insegnate da De Coubertin, con i tifosi rimasti a casa per le decisioni della Questura. Avanti con gara 3 e gara 4, con l’obbligo di dover resettare dopo cotanta distruzione.

Si parte con tanti di quei disastri in regia, tra Candi e Sorrentino, che Boniciolli deve stracciare il pensionamento di Lamma e mandarlo in campo, dopo 5’ di partita, con già Treviso avanti di un bel po’. L’ex ex parte bene, mette subito una tripla, ma tra le perse davanti e le atroci sofferenze dietro, specie nel fronteggiare Powell, si viaggia comunque a doppia di scarto fin da subito. Senza lottare sulle palle vaganti, fermi sulle gambe, 24-9 Treviso al 10’ andando anche grassa, se vogliamo.

Lapidata fino al -18 (13-31), la Fortitudo placca il disastro grazie alla grinta di Italiano e grazie ad una imprevista – dati i precedenti – fiammata di Sorrentino. 7 di fila, riemersione a -10, ma tra liberi sbagliati da entrambe le parti c’è comunque più Treviso di Bologna, e un nuovo agghiacciante passaggio a vuoto su tutti i lati del campo è la causa di un inabissamento senza fine, tra forzature e triple concesse. Senza fare canestro, concedendo tanto e doppiati a rimbalzo, inevitabile che al 20’ ci sia 49 da una parte e 28 dall’altra.

Ci dovrebbe essere una replica dopo l’intervallo, ma chi entra in campo è talmente fuori gara che poco ci manca metta in area un cartello hospitality, tanto si concede. Powell è talmente oltre ogni limite che nemmeno ci provano, i bolognesi, a fermarlo: Boniciolli non ne può più e cambia più o meno tutti, ma intanto è iceberg da un lato e Titanic dall’altro, con il trentello (63-33) al 26’, e mentre Powell tocca quota 30 già a metà frazione il gong arriva, impietoso, con tabellone a 74-41.

Pillastrini offre spazi ai suoi giovani, ma la mattanza continua, arrivando a livelli al limite dell’imbarazzante. Arriva il tecnico a Boniciolli, vai te a capire se per rabbia nello specifico verso gli arbitri o perché non può borbottare contro i suoi, ma è chiaro che tutti vogliano andare sotto la doccia. Treviso doppia (43-86), e quando può piovere nevica, visto l’infortunio che fa uscire a braccia, e tra le lacrime, Leonardo Candi. E allora, dopo la peggior serata della stagione, e forse degli ultimi due anni, difficile capire cosa sarà, il seguito.

(Photo by Fabio Pozzati / Iguana Press / Fortitudo Eternedile Bologna)

COLORIAMO IL PALADOZZA! LE T-SHIRTS BIANCHE E BLU IN VENDITA AL FORTITUDO POINT
PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE