Le parole di Matteo Boniciolli alla vigilia della partita di Treviso.

“Quello che è accaduto la settimana scorsa, e quello che sarà domani, mi hanno indotto a sostituire solo adesso il valido Comuzzo nelle conferenze. Abbiamo passato la seconda settimana consecutiva di lavoro al completo, cercando di imprimere non solo concetti cestistici ma anche una sana e onesta vergogna, quella di essere venuti meno ad impegni con noi stessi, con chi ci paga, e con il pubblico. Lo sforzo fatto è notevole, in Italia la vergogna non è molto frequentata, qui i divorziati camminano sotto le finestre del Papa a parlare di famiglia, dove si comprano attici a propria insaputa. Ma noi abbiamo degli impegni, e dobbiamo capire quello che è successo: il quadro è chiaro, e con questa consapevolezza ci avviciniamo ad una partita importante, contro una grande avversaria con cui di recente abbiamo condiviso molto. Prima l’idea di puntare sui giovani, scelta che ha premiato Treviso in regular e poi noi nei playoff. Poi il fatto che nessuno di noi è riuscito ad essere promosso, e quindi si è andati su scelte diverse. Entrambi abbiamo cambiato molto, siamo andati su giocatori più rodati, ed abbiamo avuto prestagione complicata: loro hanno perso Antonutti e Fantinelli, e come noi hanno visto rallentato il processo di crescita. Pillastrini dice che sono alla terza settimana al completo, noi alla seconda: dobbiamo astrarci da 10’ clamorosamente negativi, ma davanti alle difficoltà faccio presente che loro sono 4-5 e noi 7-2. Chiaro che fin qui siamo stati più bravi di loro. Loro sono bravi, noi siamo venuti meno ai nostri doveri in modo non giustificabile: domenica è capitato qualcosa di stupefacente, e Basile su Repubblica ha detto che può accadere. Comunque, appunto perché siamo 7-2 e dobbiamo rispettare tutto l’ambiente, non possiamo mandare a monte la stagione per quei 10’: lo sport ci permette di rimediare, iniziando da una buona prestazione domani. Ma noto anche che negli ultimi quarti siamo andati spesso in crisi, non solo fisicamente, e anche per questo dobbiamo andare avanti: siamo gente seria, abbiamo prodotto qualcosa, record di 7-1 più tre quarti, e non siamo autorizzati a buttare via tutto. Basile, non un corvo, ha detto che il -37 nel derby mandò giù la stagione: a noi non deve capitare. Sappiamo quale è il nostro obiettivo, sappiamo che è difficile, siamo la squadra più continua nell’ultimo triennio, quindi andiamo avanti con serietà. Domani abbiamo una opportunità”

Come si gestisce questo momento? “E’ un problema del mio mestiere. C’è chi scrive di esoneri, tagli, crocefissioni, ma non è così. La sconfitta di domenica ha responsabilità condivise, ed è condivisa tra me e i giocatori, ‘noi’. Spesso capita di perdere e avere i giocatori che ridono in pullman cinque minuti dopo, qui non è accaduto. Abbiamo fatto un lavoro fisico, poi tecnico, e di dialogo e condivisione di alcune opinioni: non siamo i primi e non saremo gli ultimi a fare disastri, dobbiamo lavorare perché non si ripeta. E rivelo una cosa, ne ho parlato con il mio ottimo amico Ramagli: lui mi ha detto che ogni squadra ha dei problemi, non esiste una realtà con chimica interna dove i giocatori accettano gli errori degli altri. Sono stati i 5 giorni peggiori da quando sono a Bologna, e Ramagli mi ha ricordato che lui a Verona ha fatto 26-4 vincendo la Coppa Italia. Ma c’erano problemi, che le vittorie nascondevano. Quindi, quando ci siamo accorti che le cose non stavano come sembrava, alla prima sconfitta, tutto è deflagrato. Ecco, noi come tutti abbiamo problemi, siamo fallibili, e questa prestazione indigeribile ci ha fatto capire che dobbiamo reagire in modo consapevole ma non isterico.”

La settimana come è andata, specie nel rapporto con Amici e Italiano? “Il nervosismo generale è connesso al fatto che le squadre forti hanno tanti giocatori bravi, che sarebbero prima punta in molte altre piazze. E farli convivere non è semplice. Questi due giocatori, per motivi diversi, hanno sulle proprie spalle aspettative importanti: Amici ha la prima occasione a grande livello, Italiano sta facendo un percorso importante con molta fatica, lavorando in estate quando altri erano a Cervia. E faticano a gestire la propria emotività. Io li rispetto entrambi, in questo meccanismo devono capire che la squadra non può dipendere da loro. Noi abbiamo fatto riunioni per evidenziare quello che abbiamo buttato via: di colpo i giocatori sono stati visti come mercenari e io come uno da cacciare, eppure fino al 30’ eravamo altro, squadra poco fluida in attacco ma eccellente in difesa. Quindi giocatori di lato livello e io allenatore accettabile. Poi, di colpo, io il peggiore della storia e loro mercenari. I tifosi si sono sentiti legittimamente traditi, ma io non posso permettermi di fare il tifoso. Ribadisco: se saremo tutti quanti bravi a non ascoltare gli isterici, a sentire dignitosamente vergogna, a continuare a lavorare bene anche se la cosa potrebbe far ridere, se accetteremo questa sconfitta in modo maturo, allora potremo migliorare. Io da 5 giorni sto male, somatizzo, il mio organismo ieri mi ha bloccato, quindi nessuno meglio di me sa come ci si sente dopo una sconfitta. Io mi fido molto dei giocatori che alleno, e questa potrebbe essere la base di una buona stagione. Siamo 7-2, record che altri ci invidiano”

Turnover? “Resta fuori Chillo, che ancora non sta bene. Lui controlla sempre la sua caviglia, dopo i problemi muscolari che ha avuto, e gli è stato consigliato uno stop. Ma la scelta era sta presa anche prima, a prescindere da lui o da altri arrivi, perché si devono riscattare quelli di Ravenna”

Rosselli? “Non era in nessuna lista, si è verificata questa opportunità, ora ci sono situazioni che non sono io che devo risolvere”

Lo spogliatoio come ha reagito al suo possibile arrivo? “Molto seriamente. Ho annunciato il suo probabile arrivo, ma anche che la società è d’accordo nella mia scelta di non voler tagliare nessuno. Abbiamo un gruppo che è stato soggetto ad infortuni, abbiamo un obiettivo molto difficile da ottenere, i playoff. E rinunciare a qualcuno ora sarebbe un errore, sarebbe ridurre il nostro armamento. Non dimentico che a inizio campionato ho dovuto sospendere una amichevole con Rieti per mancanza di giocatori, e ricordo che quel giorno, con tre giocatori in piedi su dieci, avrei messo la firma ad essere 7-2 adesso. Comunque, io alla squadra le cose le ho dette: io non taglio nessuno, poi capisco che ci possa essere esasperata competizione, magari dopo l’arrivo di Rosselli non avremmo più problemi di infortuni, e io sarei in difficoltà a tenerne fuori addirittura due. Ma sarebbe una situazione complicata ma gestibile. La Virtus è andata a giocare a Milano, e Milano ha due campi: uno per chi gioca e uno per chi non gioca. Ecco, io sarei disposto a provare: se poi un qualcuno non riuscisse ad accettarlo, ce lo dica e ci saluteremo con un abbraccio. Ma non ci sono liste di cessioni, non stiamo cercando un lungo, non pensiamo a tagliare Legion come qualcuno ha detto”

Mancinelli ha ripreso dalla febbre? “Sì. Noi domenica abbiamo iniziato con lui in campo, ma in difficoltà. L’ho tolto, e la squadra va avanti di venti. Mi sembrava poco rispettoso verso chi aveva ottenuto il vantaggio rimetterlo in campo, mentre Martino aveva tolto quasi tutto il quintetto base. Non siamo come l’anno scorso dove c’era lui, gli americani e i bambini, ora abbiamo alternative. E, comunque sia, eravamo a +10 ancora a 3’ dalla fine, con un quintetto di veterani che ritenevo sufficiente a chiuderla. Non è successo.”

Lunedì che clima c’era? “C’era più sbalordimento che altro, non ci credeva nessuno. E’ accaduto: può capitare di perdere una Coppa Campioni sul 3-0, ora mettiamo tutto da parte, abbiamo altri obiettivi partendo dalla Coppa Italia, dal posizionamento nei playoff, arrivando alla promozione, e non possiamo fermarci per questo errore.”

(Foto di Fabio Pozzati)

Il video, grazie a Laura Tommasini di Sportpress.

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