Luca Gandini è stato intervistato da Damiano Montanari su Stadio.
Ecco le sue parole:

Nell'ambiente si sa che Boniciolli si lavora molto in palestra e in questo inizio di preparazione ne ho avuto la conferma. Per fortuna mi ero allenato durante l'estate.

La prima impressione è stata buona. E' stata costruita la squadra che il coach voleva. Per 40' l'aggressività fisica sarà la nostra caratteristica principale. I nuovi arrivati? Siamo ancora carichi di lavoro ma ho visto Chris Roberts fare alcuni salti che io mi posso solo sognare. Lui e Knox mi sembrano ragazzi a posto: forse Justin è un po' più timido, ma entrambi si integreranno perfettamente.

A 31 anni Gandini è chiamato a fare una salto di qualità. Ho vissuto buona parte della mia carriera come gregario. Ora ho un'età in cui devo fare un ulteriore passo avanti. Ne ho parlato in questi giorni con Boniciolli: non posso limitarmi a catturare rimbalzi, ma in attacco devo essere più presente, cercando di rispolverare quel tiro da tre che nei due anni a Trieste, con Comuzzo vice allenatore di Dalmasson, era stato importante prima per vincere il campionato di B1, e poi per disputare quello di A2. Anche da questo dipenderà l'esito della stagione.

Come è stato l'impatto con Boniciolli? Non avevo mai avuto un allenatore del genere. L'approccio è stato buono. Sono una persona che deve essere spronata per poter dare il 100%: avere qualcuno che mi spinge dalla panchina sarà utile.

La Fortitudo sta trattando Carraretto. Potrebbe darci tanto, anche come leadership silenziosa. Tre anni fa è stato il mio compagno di stanza a Verona: ritrovarlo qui mi farebbe piacere.

Per Gandini la famiglia è un valore importante. Mia moglie Marialuisa, ex canoista e oggi insegnante di pilates, è appena arrivata a Bologna. Il 20 dicembre, proprio nella settimana del derby, nascerà Alessandro, il nostro primo figlio: sarebbe bello regalargli subito una vittoria.

Il padre di Luca, Rino, ex portiere di Triestina, Parma e Piacenza oggi è componente dello staff tecnico di Di Francesco al Sassuolo. A dieci anni mi misero in porta nella squadra del mio paese, il San Giovanni Lupatoto. Pensavano avessi ereditato le qualità di mio padre, ma durai solo un anno.

Meglio il basket. Sono cresciuto nel mito di Jordan e Rodman, diventando un combattente che ama anche giocare all'interno di un sistema. La Fortitudo sarà tra le favorite. Anche se una sola promozione su 32 squadre è ridicola, sono ottimista.

VIRTUS, KENNY LAWSON E' IN ARRIVO
PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE