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(Foto Mauro Donati)
(Foto Mauro Donati)

Flats Service Fortitudo Bologna – Real Sebastiani Rieti 81-75

Non saranno tachipirine o lastre ad arti fratturati a fermare una Fortitudo che batte Rieti dopo la classica partita double face: +20 dopo pochi minuti dall’inizio del terzo quarto, precipitata a -6 beccando canestro più o meno in ogni azione (12-38 in 14’), Bologna rimette le mani sulla gara grazie alle classiche armi casalinghe. Ovvero Paladozza, rabbia, grinta e il classico cuore oltre l’ostacolo. Meritata per Bologna così come l’avrebbe meritata Rieti, meglio così.

 

Cronaca

Si parte con chi c’è, studiando quasi più i propri compagni che non gli avversari, poi all’ingresso di un non al meglio Fantinelli le cose cambiano in bene: l’attacco gira più facilmente, Aradori diventa punto di arrivo di un buon giro di palla laddove Freeman non sia reperibile, e in pochi minuti da -3 si va al 25-15 del 10’.

In area Rieti ha più centimetri ma non sa bene come usarli, e il decino di vantaggio rimane abbastanza costante per una Fortitudo non continua ma razionale. Si arriva al 39-25 con tanta attenzione e difesa che lascia poco ad avversari che non sanno da che parte sbattere la testa, Freeman rischia la doppia doppia (11+9) già prima dell’intervallo, che arriva sul 42-27.

 

Per un attimo si tocca il ventello, poi Rieti inizia ad avvicinarsi continuando a tirare solo da 8 metri ma, una volta infilate due di fila, da 20 si scivolicchia a +10. Caja deve trovare qualcuno che abbia resistenza e tenga alta l’intensità, ma Sarto e Piccin non si commuovono e, beccando un imprevisto 9-24 in 8’, il 30’ arriva sul 56-51.

Arriva pure il sorpasso, aggiornando il parziale a 30-9, Bolpin ribatte prima di uscire per 5 falli dopo un tecnico bissato da un’altra T alla panca, ma il problema è che gli esterni non escono, mai, a coprire i tiratori avversari. Si tracolla a -6 beccando canestro praticamente sempre, ri-aggiornando a 38-12 il temporale del Paladozza, poi si inizia a giocare davvero con quel che si ha, ringraziando Rieti che raffredda le proprie percentuali, facendo diventare la partita uno sprint. Si ringrazia un po’ di compensazione arbitrale a dar liberi lontano dalla palla dopo precedenti fischiate avverse, vitale un fallo in attacco di Spanghero a -40” sul +1, e Aradori monda un secondo tempo di sofferenze difensive con il gol del +4. Palmi cicca, davvero scampato pericolo.

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La Fortitudo viene sconfitta a Teramo e retrocede