CHRISTIAN PAVANI, "L'ANNO SCORSO CI ERAVAMO MONTATI LA TESTA, ORA TORNIAMO CON I PIEDI PER TERRA. IL LOGO? DEVE ESSERE SIMBOLO DI FORTITUDINITA'"
La conferenza stampa di Christian Pavani e Marco Carraretto
"Grazie per essere qui, partiamo non al completo, ogni giorno che arriva inseguiamo dei giocatori, inizia questa stagione che è quella del riscatto, l’obiettivo è di tornare a essere orgogliosi di essere fortitudini. Siamo contenti, dai primi giorni siamo carichi. Il mio periodo è stato particolare personalmente, mesi un po’ difficili, non è ancora finita ma oggi siamo qua pronti per ripartire in una stagione diversa per il Covid. Ho detto ai ragazzi che deve essere una stagione da Fortitudo, non come l’anno scorso. Sono contento che il coach abbia accettato questa lunga sfida, perché lui è fortitudino, Marco lo è diventato, altre persone che abbiamo preso hanno dentro il dna fortitudino. Noi siamo diversi e chi va in campo per noi deve essere fortitudino e questo dovrà essere nei giocatori che entreranno in campo. Io ringrazio di cuore tutti."
Il logo è diverso, sarà lo stesso durante tutto l’anno? "Entriamo nell’anno dei 90 anni della sezione pallacanestro Fortitudo, è una operazione di marketing da Fortitudo, in quegli anni è nato lo spirito Fortitudo e vogliamo dimostrare ai nostri giocatori che cos’è. Per tutta la stagione vogliamo far capire quando è entrato l’orgoglio Fortitudo, il nostro spirito, è un imprint di fortitudinità, è l’anno del riscatto rispetto all’anno scorso del quale mi prendo tutte le responsabilità. Sarà un anno bello, faremo tante cose da Fortitudo"
Cosa ci sarà scritto sotto al logo? "Speriamo tante belle cose, abbiamo un professionista del marketing, sul tavolo ci sono tante operazioni un po’ rallentate per colpa mia che ho avuto un periodo difficile, avremo comunque cose interessanti. Sarà un anno importante dopo i cazzotti dell’anno scorso. Ringrazio la proprietà che ci è stata vicino, dobbiamo ripartire forte come prima del covid. Oggi sono molto contento, abbiamo trovato persone che ci sono state vicino. Ringrazio Claudio Sabatini che ci ha ospitati alla grande. Ora torniamo al PalaDozza, non sappiamo quanti saremo, speriamo che questa situazione migliori, abbiamo bisogno del nostro pubblico anche per le casse della società, è inutile nasconderlo. La pandemia ci ha tolto tanto e l’anno scorso è stato molto negativo. Il 35% non ci serve, l’hanno detto tutti e io lo sottoscrivo ma come lega siamo molto uniti, stiamo lavorando ma la cosa positiva è che la lega è unita, Gandini sa come muoversi in una linea comune. Per me è un passo in avanti molto importante. Speriamo almeno del 50%, per me col green pass non dovrebbero esserci neanche le percentuali ma non voglio fare polemica. La percentuale attuale stona un po’, so in prima persona cosa significa questo virus ma ci devono far lavorare perché al momento per lo sport è molto difficile. Anche il settore giovanile ha perso due anni, abbiamo perso anziani ma anche i giovani stanno soffrendo, il problema sociale è evidente, questa non è la sede giusta ma deve tornare tutto come prima. Speriamo bene, io ora sono ottimista e devo esserlo."
Hai parlato di fortitudinità e qui c’è anche Sorrentino. "Gennaro è un vero fortitudino e già l’anno scorso era venuto a dare una mano, quest’anno stiamo cercando di far capire cos’è la fortitudinità. Noi non siamo nati ricchi, anche i giovani devono capire cosa vuol dire essere fortitudini, glielo spiegheremo per tutto l’anno perché non è importante il gesto ma la situazione, siamo maestri delle sconfitte ma bisogna uscire sempre a testa alta. Dobbiamo sudare mille camicie in campo e fuori come società. Siamo noi che diamo l’input nei giocatori, siamo noi la chiave importante, il budget conta ma fino a un certo punto. L’anno scorso ci eravamo montanti la testa, io in primis, torniamo quelli che siamo realmente, con umiltà."
La Fortitudo sarebbe pronta a non partire? "C'è una linea comune con Gandini, a fine settembre ci sarà una assemblea, siamo tutti sulla stessa linea, quello che ci danno oggi non ci basta. Se tutti decidessimo di non partire, non si parte. Ma voglio anche dire che sicuramente deve essere tutto in sicurezza. Io penso che chi ha il green pass possa entrare."
L’anno scorso avete ricevuto dei ristori, se non vi danno il 100% chiedereste qualcosa di più? "Ad oggi non c’è una risposta, ora dobbiamo cercare di fare il nostro lavoro. Valuteremo a fine mese quando ci ritroveremo insieme, se un altro anno dobbiamo produrre uno spettacolo che nessuno può vedere è chiaro che è difficile, perdiamo anche appeal, diventa più difficile trovare lo sponsor, il tema è serio e va oltre il campo. È un problema sociale, politico, per tutto il futuro della pallacanestro, ma non possiamo parlarne qua. Così è molto difficile, l’anno scorso è stato un bagno di sangue, anche chiedere un altro sacrificio ai proprietari è molto difficile. Deve esserci qualche certezza in più, fare l’imprenditore così è davvero difficile."
La campagna abbonamenti è partita, come va? "> fine agosto inizio settembre riapriremo la campagna abbonamenti, entrano circa 2000 persone, per ora siamo un migliaio e un altro migliaio potrebbe entrare, valuteremo nei prossimi giorni e speriamo nel 50% almeno. Chiedo scusa agli abbonati, a chi è venuto e chi è pronto a venire, il disagio è enorme ma qui si capisce cosa vuol dire essere fortitudino e cosa significa deludere i nostri tifosi, che non se lo meritano. Siamo un gruppo unito e siamo usciti da una brutta situazione, ci siamo salvati e ora corriamo forte con la nostra umiltà per lavorare seriamente. Ringrazio Bebo, Marco e il coach, hanno lavorato giorno e notte, riconoscere i giocatori è difficile, guardare i video è facile. I giocatori che abbiamo chiesto e dopo due giorni non ci hanno detto nulla li abbiamo scartati. Chi è venuto qua ci ha fatto capire che aveva tanta voglia di venire qua. Ora spetta tutto a noi e noi società dobbiamo farli sentire qua, da ovunque venga, oltreoceano o Germania."
A margine, qualche domanda è stata posta anche al GM Marco Carraretto.
"Da quando il coach è venuto a Bologna abbiamo cercato di lavorare affiatati con il suo staff. Abbiamo cercato giocatori che fossero liberi seguendo le idee di Repesa, poi provato a far combaciare le caratteristiche dei giocatori con quelle che erano le richieste economiche. Abbiamo iniziato in difetto, non avendo l'appeal delle coppe, abbiamo dovuto pazientare in alcuni casi, ma c'era da far combaciare domande, offerte, abilità tecniche, motivazioni personali e voglia di riscatto. Siamo partiti lentamente, poi quando si sono aperti spiragli per trattative abbiamo fatto in fretta: se uno ha davvero voglia, non c'è bisogno di perdere tempo"
Avete provato a sentire Mannion? Tra gli esordienti chi può essre la rivelazione? "Su Mannion il coach ha fatto una battuta. Non abbiamo una stella, la star sarà la squadra e chiunque potrebbe essere il protagonista a seconda della situazione. Il gruppo fa la differenza e lo dico anche per esperienza."