Ante Zizic è stato intervistato da Mozzartsport in occasione della trasferta bianconera a Belgrado.

Un estratto delle sue parole.

Sto bene, sono arrivato due mesi fa, il tempo è passato velocemente. Il ritmo della stagione e il calendario delle partite è pazzesco, mi ci è voluto del tempo per adattarmi ai nuovi compagni, all'ambiente... Adesso va bene. Stiamo entrando nella parte finale della stagione, che è sempre difficile, ci sono infortuni, il programma ti calpesta. Bisogna essere pronti ogni giorno per qualcosa di nuovo.

La firma con la Virtus è stata una sorpresa? uò essere una sorpresa, ma guardando il quadro più ampio... La prima stagione con l'Efes è stata grandiosa, poi ci sono stati tanti cambiamenti, allenatori, giocatori, sistema... All'inizio avevo un ruolo importante ed ero soddisfatto, ma proprio come ho vissuto contro il Partizan ho avuto un infortunio al polpaccio che mi ha tenuto fuori per un mese. A causa del calendario e tutto il resto non sono riuscito a prendere il ritmo degli allenamenti e delle partite, né sono riuscito a rientrare in forma, poi c'erano quattro centri nella rotazione, ero in una situazione in cui non avrei giocato e inoltre mi sarebbe scaduto il contratto a fine stagione....

Da qui la chiamata alla Virtus. "Esatto. Ho ricevuto una chiamata da Bologna, mi hanno detto i progetti per il futuro e mi piacevano. Non è stata una decisione così difficile quella di passare alla Virtus. In quel momento pensi al tuo futuro, vuoi un nuovo inizio.

Arrivare a metà stagione è una sfida. "È vero, non è facile. Arrivi a metà stagione, cosa abbastanza difficile per un giocatore. Prima di questo mi era capitato di cambiare squadra solo una volta a metà stagione, quando mi trasferii dal Cibona al Darussafaka. Poi il processo di adattamento è stato più semplice. Ora sono arrivato in una squadra diversa, sai di chi è il ruolo, la mia visione era quella di arrivare e adattarmi al meglio delle mie possibilità. Ho capito subito che nessuno mi avrebbe concesso 20 minuti. Magari in trasferta non giochi una partita, poi ottieni cinque o otto minuti dopo... Briciole, ma in quelle cerchi la possibilità di lottare per aumentare i minuti".

Luca Banchi. "E' un  allenatore top. Ha diviso i ruoli in modo chiaro, questa è una squadra con tanti giocatori esperti a cui non serve insegnare, ma metterli nella situazione migliore per il loro stile di gioco. Toko, Belinelli, Dunston... Sono tutti ragazzi di grande esperienza, alcuni di loro hanno giocato nella NBA, e tutti sono in Europa da molto tempo. Luca è tale che ha una comunicazione aperta con giocatori, trova subito un linguaggio comune con ognuno di loro. Il fatto che i ruoli siano divisi ha portato ad una buona alchimia".

La stagione della Virtus. "L'Eurolega è molto equilibrata ed è per questo che è vero il detto che "ogni partita è importante", letteralmente. Non puoi rilassarti contro nessuno e contare su punti facili. Siamo caduti in una miniserie di sconfitte e da un giorno all'altro ti ritrovi nelle retrovie del gruppo delle squadre che si contendono i playoff, e poco prima eri seconda in classifica, adesso sei al settimo, ottavo, o al nono posto... Tutte le squadre sono a pari merito e letteralmente pochi dettagli decidono. Manca così poco alla fine del campionato e si lavora, e tante grandi cose possono succedere e cambiare la classifica. Semplicemente, la squadra che è più sana nel giusto momento riuscirà a fare qualcosa. Playoff? Sappiamo che le prime sei squadre sono sicure, vediamo che più o meno tutte giocano a livello di buon basket, e tra le altre sarà una lotta serrata".

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