MARCO CALAMAI, "SI VEDE CHE LA SQUADRA E' DIVISA IN GRUPPETTINI, E IN TROPPI GIOCANO INDIVIDUALMENTE"
Dopo le recenti prove non positive della Fortitudo, Marco Calamai non ha nascosto quello che è il suo pensiero sulla attuale situazione.
"Nessun osservatore esterno può avere la certezza che lo spogliatoio sia diviso in gruppettini, ma l'impressione è che ci siano solo fiammate senza veri e propri ordini di squadra. A volte tira Panni, altre volte Aradori, altre volte Italiano, e si vede come Thornton sia disarticolato in attacco, anche se con i suoi difetti si vede come abbia voglia di difendere, e chi si tira indietro di solito non lo fa. Adesso hanno preso sia Candussi che un altro tiratore, e questa adesso come nomi è la squadra più forte del campionato in un livello molto scarso, perchè penso che la mia Pavia del 1987 non avrebbe perso una partita.
Dalmonte? Sembra sia condizionato nel suo lavoro, non riesca a farlo fino in fondo, e non incide come aveva fatto due anni fa: nel girone di ritorno hanno perso con squadre di livello inferiore, e forse ha la colpa di non essersene andato dopo un buon girone d'andata. Si vede come in squadra c'è chi lo segua e chi no.
I procuratori? Hanno comunicato che Sbezzi è un amico del presidente, ma in realtà è amico dei suoi giocatori: il problema nasce quando le squadre devono affidarsi a queste figure di agenti, cosa che è successa anche a me quando ero a Livorno portandomi alla fine ad uscire dal basket. E alla fine non dico che i giocatori puntino a perdere, ma di certo non si battono per il gruppo. E uno come Aradori, sappiamo che chi gioca accanto a lui non rende, ma non può essere sempre l'alibi per tutto. Eppure questa piazza meriterebbe di più, avremmo il dovere di fare meglio di Cantù che ha la metà del nostro pubblico"