Valerio Amoroso, che con la sua Montegranaro ha espugnato il PalaDozza, è stato intervistato da Luca Bortolotti su Repubblica.
Un estratto delle sue parole.

Mi son svegliato pensando che avevo sognato un'impresa incredibile. Non credo di aver giocato benissimo ma è stata una delle partite più belle che abbia mai vissuto, per intensità ed emozioni, mezzo palazzo ha avuto un infarto. Abbiamo giocato a livelli alti, tenuto botta, pur in un tipo di partita che a noi che siamo più difensori non piace, vincerla a 106 è stato un miracolo. Ma è stata la costanza di tutti a fare la differenza, chi entrava riusciva sempre a fare la cosa giusta...

Credete sia possibile soffiare il primo posto alla Fortitudo? No no, sappiamo che loro non perderanno più e che per noi il discorso è finito. A Treviso avremo una battaglia simile, in mezzo c'è la coppa, è lunga, vediamo loro come reagiscono ma non ci montiamo la testa, pensiamo ai playoff.

Com'è stato rivivere il PalaDozza così? Sono arrivato col virus intestinale ed ero cotto, fiacco, temevo di fare una figuraccia e ho iniziato male. Poi ti cali nella partita e metti da parte fischi, cori e abbracci. Con la curva ho un rapporto fantastico, sono ragazzi unici, li ho salutati prima della partita e alla fine volevo uscire a testa bassa perché andare sotto la Fossa dopo una sconfitta non mi sembrava carino. E ho evitato di esultare dopo ogni canestro, ho rispetto per loro e loro ne hanno per me, sono dei grandi.

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