Intervistato da Enrico Schiavina sul Corriere di Bologna, Gianluca Basile ha parlato di Leo Candi e del tiro che ha deciso gara4.
Ecco un estratto delle parole del'ex capitano della Effe.

Ah, però... grande canestro! Un momento, lo voglio rivedere meglio... Beh, la distanza è parecchia, anche se c'è una certa separazione col difensore, lui se lo costruisce bene prima con il palleggio, ma l'uomo che lo sta marcando resta un po' troppo indietro. Alla fine di tutto comunque bisogna metterla dentro, e non è mica facile. In un momento così, poi....

Sul paragone col tiro di Basile contro L'Efes, che valse la Final Four di Eurolega. Difficile far confronti, forse assomiglia di più ad altri. Il canestro è lo stesso, ma quello con l'Efes era dall'altra parte del campo, lato panchine, e poi c'era la vecchia linea del tiro da tre, più vicina. Questo mi sembra che parta da molto più lontano. Ed è una situa- zione diversa: stavano per scadere i 24", doveva tirare quasi per forza, quindi non c'è tanta ignoranza... Ma c'è una forza fisica e mentale clamorosa.

Sull'inserimento di questo tiro nel pantheon della Effe? Non so, non devo dirlo io. Diciamo che è roba da Fortitudo: in una situazione del genere, da una quasi palla persa, sull'orlo dell'eliminazione, per fare un canestro così ci vogliono palle d'acciaio.

Gara 5 a Trieste? Diventa bellissima. Non ho visto tutte le partite, seguo i risultati, ho sentito il Mando, credo che Trieste sia molto forte, ma non ne so abbastanza per fare un pronostico tecnico. L'unica cosa che posso dire è che quando arrivi a partite così tutto quello che è successo prima non conta più niente. Conta solo quello che ti è rimasto dentro. Dovesse essere derby in finale? Mamma mia.

(Foto di Fabio Pozzati)

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BIGNAMI CASTELMAGGIORE - UPEA CAPO D'ORLANDO 93-91