Quella che verrà sarà di sicuro un'estate unica per il basket italiano, fermato dal coronavirus. In questi giorni di consultazioni e trattative Federazione e leghe stanno cercando di mettere i primi "paletti" per il futuro. Di sicuro ci sarà un'emergenza economica, nel paese e di conseguenza anche nella pallacanestro. E' facile pensare che molte squadre avranno problemi a iscriversi, sia per i mancati ricavi da botteghino, sia perchè molte aziende sponsor potrebbero non essere nelle condizioni di rinnovare la partnership. Se poi fino a fine 2020 venissero imposte le partite a porte chiuse, sarebbe letteralmente una tragedia, con l'impossibilità di far partire per tempo le varie campagne abbonamenti.
La FIP ieri si è mossa stanziando 4 milioni di euro per le società. Le Leghe invece si stanno muovendo per organizzare i prossimi campionati, prevendo anche possibili "interscambi". La certezza, come spiegato dal presidente Gandini, è che si vuole un numero di squadre pari. Per il resto, si capirà chi sarà in grado di iscriversi e chi no, favorendo - nel caso - le autoretrocessioni in A2.
In questo caso, si valuteranno ripescaggi di società finanziariamente solide dalla A2. Al momento, girano cinque nomi di possibili candidate: Torino del presidente Sardara (che però nel caso dovrebbe cambiare proprietà), Napoli, Udine, Verona e Forlì.

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