Fortitudo Flats Service Bologna - Trapani Shark, cronaca
Fortitudo Flats Service Bologna – Trapani Shark 89-57
Magari prenderanno davvero Teodosic e faranno le coppe europee in due anni, ma per ora a Trapani devono solo inchinarsi davanti ad una Fortitudo che butta in mare tutti i cattivi pensieri, dentro e fuori dal campo, usciti dal post Rieti. Massacro oltre ogni aspettativa, dominando in difesa e facendo attacco laddove era giusto farlo, ovvero aprendo il campo con i lunghi e poi finendola con gli esterni. E allora finale sia, anche se dopo una partita lunghissima e con la fame di Forlì e Martino davanti, sarà davvero difficile.
La cronaca
Si parte con mezzora di ritardo sul programma per pregresse partite, e spizzichi e bocconi tra problemi al tabellone e via discorrendo. Però Bologna è più presente: tre palle in area, tre cesti di Freeman, mentre di là l’attacco di Trapani è basic, ovvero cross da 3 e riga. Tutto sorprendentemente liscio: boccia in area, Ogden fa i suoi comodi, Morgillo anche, c’è perfino la possibilità di far rifiatare Aradori già dopo 9’, si arriva pur in doppia cifra di vantaggio prima di lasciare a Pullazi un rimbalzo al quasi scadere per il 19-10 Bologna del 10’.
Fin troppo facile, con le praterie lasciate in area, e 25-12 di massimo vantaggio che regge anche quando Trapani alza l’intensità e non sempre gli arbitri – chiaramente i cosplayer dei Right Said Fred, o dei Rockets, fate vobis – trovano la giusta puntualità nella zifolata. Il terzo fallo di Freeman non viene pagato nemmeno tanto, anche se lasciando tanti liberi Trapani non muore di inedia, però Ogden è fatato (17 all’intervallo), di là solo ferri (1/15 da 3), e 39-28 al 20’.
Il quarto fallo di Freeman non viene preso benissimo, ma il ciapanò siculo continua, Aradori si sblocca, specie reagendo dopo essersi trovato sanzionato di un visionario fallo su altrui tripla, 51-33. Una sinfonia, anche quando Trapani infila la prima tripla dopo diecimila sdeng: la mettono pure Sergio e Taflaj, 63-44. Si perde qualcosa a rimbalzo, anche perché sono tutte carambole lunghe e figlie di nessuno, non ci si adegua ad un metro arbitrale che fa vivere Trapani in lunetta, 67-47 al 30’.
Qualche titolare a riposo – ma per poco – e slargo ormai infinito, toccando pure il trentello tra nervosismi evitabili (antisportivo di Aradori su Imbrò, placcaggio tra Freeman e Marini) e con lo stesso Aradori che esce acciaccato dopo essere stato rimandato in campo a punteggio ormai oltre il ghiaccio. Gli altri titolari rimangono in campo, il trentello rimane, poi i cambi ci sono, fa gol perfino Kuznetsov, a domani.