(Foto Mauro Donati)
(Foto Mauro Donati)

Fortitudo Flats Service Bologna – Trapani Shark 89-57

Magari prenderanno davvero Teodosic e faranno le coppe europee in due anni, ma per ora a Trapani devono solo inchinarsi davanti ad una Fortitudo che butta in mare tutti i cattivi pensieri, dentro e fuori dal campo, usciti dal post Rieti. Massacro oltre ogni aspettativa, dominando in difesa e facendo attacco laddove era giusto farlo, ovvero aprendo il campo con i lunghi e poi finendola con gli esterni. E allora finale sia, anche se dopo una partita lunghissima e con la fame di Forlì e Martino davanti, sarà davvero difficile.

La cronaca

Si parte con mezzora di ritardo sul programma per pregresse partite, e spizzichi e bocconi tra problemi al tabellone e via discorrendo. Però Bologna è più presente: tre palle in area, tre cesti di Freeman, mentre di là l’attacco di Trapani è basic, ovvero cross da 3 e riga. Tutto sorprendentemente liscio: boccia in area, Ogden fa i suoi comodi, Morgillo anche, c’è perfino la possibilità di far rifiatare Aradori già dopo 9’, si arriva pur in doppia cifra di vantaggio prima di lasciare a Pullazi un rimbalzo al quasi scadere per il 19-10 Bologna del 10’.

Fin troppo facile, con le praterie lasciate in area, e 25-12 di massimo vantaggio che regge anche quando Trapani alza l’intensità e non sempre gli arbitri – chiaramente i cosplayer dei Right Said Fred, o dei Rockets, fate vobis – trovano la giusta puntualità nella zifolata. Il terzo fallo di Freeman non viene pagato nemmeno tanto, anche se lasciando tanti liberi Trapani non muore di inedia, però Ogden è fatato (17 all’intervallo), di là solo ferri (1/15 da 3), e 39-28 al 20’.

 

 

Freeman
Freeman (Foto Mauro Donati)

Il quarto fallo di Freeman non viene preso benissimo, ma il ciapanò siculo continua, Aradori si sblocca, specie reagendo dopo essersi trovato sanzionato di un visionario fallo su altrui tripla, 51-33. Una sinfonia, anche quando Trapani infila la prima tripla dopo diecimila sdeng: la mettono pure Sergio e Taflaj, 63-44. Si perde qualcosa a rimbalzo, anche perché sono tutte carambole lunghe e figlie di nessuno, non ci si adegua ad un metro arbitrale che fa vivere Trapani in lunetta, 67-47 al 30’.

Qualche titolare a riposo – ma per poco – e slargo ormai infinito, toccando pure il trentello tra nervosismi evitabili (antisportivo di Aradori su Imbrò, placcaggio tra Freeman e Marini) e con lo stesso Aradori che esce acciaccato dopo essere stato rimandato in campo a punteggio ormai oltre il ghiaccio. Gli altri titolari rimangono in campo, il trentello rimane, poi i cambi ci sono, fa gol perfino Kuznetsov, a domani.

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