Antimo Martino è stato ospite di W la F, il programma di Radio Bologna Uno.

Intanto, come stai vivendo questa situazione assurda? “Vero, è una situazione assurda, inaspettata e impensabile. Sto bene, per fortuna, io e la mia famiglia, ed è un grande punto di partenza in momento in cui tanti stanno soffrendo. Sto in casa, seguo le regole, cerco di fare le cose che di solito la quotidianità non permette di fare, sperando di poter ripartire prima o poi con la vita di tutti i giorni. Vedere gente che soffre e che sta morendo non lascia indifferenti, al di là del fatto sportivo che ora è in secondo piano”

Ti aspettavi che si sarebbe arrivati alla sospensione del campionato o pensavi si sarebbe aspettato ancora un po’. “L’impressione era che comunque si sarebbe arrivati a questa decisione, ero pronto, ma non nego che quando ieri è arrivata l’ufficialità, pur essendo mentalmente preparato, un po’ di amarezza e malinconia l’ho avuta. Per una persona di sport, chiudere la stagione è triste, anche se c’è la consapevolezza di quello che stiamo vivendo”

Aspettare ancora un po’ non sarebbe però stata anche una prova di forza, mentre così pare una decisione pilatesca, che crea problemi a livello di titoli ottenuti sul campo. “Non è semplice, credo che la situazione sia talmente particolare che è difficile capire cosa si sarebbe potuto fare di diverso, anche a livello politico. Non voglio buttare sentenze senza avere una competenza esatta sulla questione, spero solo che a certi livelli ci sia consapevolezza di quelli che saranno i prossimi passi, i prossimi mesi. E che ci siano elementi conoscitivi che io, personalmente, non ho: qualsiasi commento sarebbe relativo, spero solo che ora, con la certezza dello stop, ci sia tempo per pianificare meglio le prossime stagioni. Oggi, al di là delle modalità con cui si è chiuso, comprendendo sponsor, tesserati, possiamo pensare a qualcosa di nuovo per il futuro”

Gli allenatori di A1 e A2 femminile hanno fatto comunicato a proposito degli stipendi. Voi? “Noi abbiamo fatto un accordo, una decina di giorni fa, dando la disponibilità nei confronti delle società per trovare un punto comune da proporre alla Lega, così che tutte le società si uniformino nei comportamenti. E di considerare anche gli assistenti, che hanno retribuzioni diverse. Attraverso la nostra associazione abbiamo girato queste idee e speriamo che si possa trovare una intesa pur sapendo che non sarà una imposizione e ci potranno essere accordi individuali tra società e tesserati”

Da domani come impronterai la tua vita professionale? “Mi auguro di poter tornare presto in palestra, perché il via libera arriverà quando ci sarà una situazione più normale e meno morti. Ora mi guardo partite, tra allenatori ci teniamo in contatto, sto guardando un qualche giocatore ma a titolo personale: il lavoro per un allenatore non manca mai”

Martino a casa è più da serie televisive o da libri? “Tanto basket, poi alla sera televisione. Sto leggendo un libro di Phil Jackson, per restare in tema, poi dopo tv con la famiglia”

La squadra come sta vivendo questa situazione? “Anche per i giocatori è una realtà paradossale, ci siamo sentiti ieri per un saluto. Tanti di loro stanno scoprendo cosa significhi stare a casa per tanto tempo, Leunen è tornato a casa, Sims lo farà domani e anche Stipcevic tornerà a casa sua. Tutti sono condizionati da questa cosa, ma ormai abbiamo realizzato quello che c’è da fare; rispetto a qualche settimana fa li ho sentiti più tranquilli, anche perché ormai sappiamo quello che sta capitando”

Quale è stato il momento più alto della stagione? “Sicuramente lo sviluppo della partita con Cantù ha regalato emozioni, visto come eravamo messi all’intervallo. Emozione anche alla prima casalinga in casa, battendo i campioni d’Italia di Venezia, o le vittorie con Milano e Brescia. Alla fine direi però Venezia, perché era l’esordio, ma anche le altre due rimarranno nei miei ricordi”



(FOTO VALENTINO ORSINI - FORTITUDO PALLACANESTRO 103)

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