Il lettone silenzioso, più fatti che parole. Uno che ai soliti noti da piccolo preferiva come esempio da seguire Georgios Printezis, per un decennio ala e simbolo dell’Olympiacos.

Andrejs Grazulis è questo, giocatore che prova a garantire alla squadra qualche extra possesso, soprattutto dietro e a rimbalzo, ma che sta lavorando per aumentare nella costanza di rendimento. La Virtus come teatro con cui fare il grande balzo in Eurolega, dopo aver chiuso la scorsa Eurocup a Trento ad oltre 12 di media con più di 5 rimbalzi a gara ed il 40% da 3.

L’ala grande di Koknese porta i suoi 202 centimetri con dimensione sia interna che esterna al servizio di coach Banchi, che da CT ben lo conosce e lo ammira soprattutto dopo i mondiali dell’estate scorsa con lo storico 5° posto e Grazulis fondamentale a sopperire nel ruolo di lungo all’assenza della star NBA Kristaps Porzingis, affermandosi tra i migliori giocatori dell’intera manifestazione: 8 gare a 14.4 punti, 3.8 rimbalzi e 1.9 assist, 1.4 rubate e 1.3 stoppate. In due parole, repertorio completo.

Una crescita gran parte costruita in Italia, da quel 2019 a Tortona, perfetta ouverture delle sonate a venire, i cui primi effetti avrebbero fatto irruzione sulla scena: eleganza innata, padronanza dei fondamentali, intelligenza cestistica spalmata su entrambe le aree. Creando col tempo un impatto fisico maggiore di quanto non possa far trasparire, unito al fiuto nel pitturato dove resta rimbalzista affidabile e difensore sopra la media.

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