Guido Rosselli è stato intervistato dal Resto del Carlino.
Un estratto delle sue parole.

Cosa le piace di più della Fortitudo? In ogni partita abbiamo un protagonista diverso. Possiamo parlare di Hasbrouck, Leunen, Cinciarini e di loro non ci può meravigliare. Però ci sono gare in cui sono stati Venuto, Benevelli, Fantinelli a fare cose fondamentali che ci hanno portato a vincere. E' questo l'aspetto che mi piace: significa che stiamo crescendo insieme. Qualcosa da migliorare? La continuità nei 40 minuti. A volte abbiamo dei saliscendi.

Può davvero succedere qualcosa che interrompa il percorso? Sì, perché la strada è ancora lunga e per ora abbiamo solo messo da parte un buon tesoretto. Noi dobbiamo continuare a pensare a una partita alla volta. Domenica giochiamo una gara importante, però il successo non ci darebbe la certezza di salire. In ogni caso devi continuare a lavorare per vincere l'incontro successivo. Mancano 13 partite alla fine e siamo a poco più di metà.

E' pronto a rigiocare il derby? Non ci ho ancora pensato. L'ho giocato e posso dire che è una partita stupenda e chiunque abbia fatto questa esperienza può dire che è bellissima. Così come posso dire che è stato altrettanto bello giocare nel 2006 la finale promozione tra Rieti e Montegranaro che poi persi. Anche quello è considerato un derby per la forte rivalità tra le due realtà e sono state, tra campionato e playoff, sei partite fantastiche.

L'ha sorpresa il calore del pubblico? Dall'inizio dell'anno abbiamo perso due partite precampionato compreso, ma questo non significa che sia scontato il sostegno dei tifosi. Qui c'è un attaccamento che va oltre i risultati e la categoria. Il palazzo era pieno in B2: la Fortitudo è una vera fede.

( Foto Fabio Pozzati/ebasket.it )

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