OGGI ALLE 20.30 GARA 5: IL PREPARTITA
In teoria, questa sarebbe solo gara 5. Roba da poco, se vogliamo: solo, il compimento di una stagione, che magari per Brescia era stata preparata per arrivare a questo punto. Ma che per Bologna diciamo di no, al di là delle trasfigurazioni boniciolliane in Giucas Casella. Sarebbe solo gara 5, e vai te a pensare che alla vigilia ci sarebbe stato spazio solo per i deliri riguardanti i biglietti. Se ne potrebbe fare un trattato, qui ci limitiamo a dire che si è aperto un precedente, vergognoso, con il silenzio di tutti. E non ci lamentiamo se un giorno salterà fuori che alle partite potranno presenziare solo chi ha un numero civico pari, o chi ha un cognome con tre sillabe, o chi sa la discografia completa di Adriano Celentano. Applausi.
Gara 5, appunto. Vogliamo parlarne? Parliamone. La Fortitudo ci arriva con gli occhi ancora luccicanti della stordente bellezza palesata in gara 4, roba da dover pensare al ritiro perchè oltre, di meglio, non si potrebbe fare. Ecco, è il caso che in queste ore tra la 4 e la 5 Boniciolli li abbia sterilizzati, gli occhi dei suoi, perchè pensare di ripartire da qui sarebbe non tanto un errore, quanto una di quelle scene per cui Tafazzi è diventato discretamente famoso. A Montichiari sarà diverso, chiaro, e di certo anche il clima non sarà così relativamente soft come nelle due precedenti occasioni. Le serie di finale logorano i nervi di chi gioca, di chi osserva, di chi tifa, specie in questa dove - accidenti, ci siamo ricascati - gli argomenti si sono induriti al di fuori del parquet. E possiamo essere d'accordo su alcune esagerazioni paladozziane (Bushati strattonato, qualche nome non carino alla moglie di Cittadini), mentre su altre (Aradori a cui è stato consigliato di non mettere piede in Azzarita? Vabbè, dai) sopravvoliamo, come si suol dire.
Gara 5, appunto. Vogliamo parlarne? Riproviamoci. Brescia non è quel condannato a morte che martedì aspettava solo l'ok del ghigliottinatore per porre fine allo strazio. E' una squadra che ha fatto molto bene in regular, e che nei playoff non avrà gioito più di tanto fuori casa (1-8, ma l'unico gol è quello che ha permesso di segare Scafati) ma dalle proprie parti, al netto della carta di identità degli spettatori, ad oggi è 10-0. E che di gare 5 se ne è già fatte tre, due in casa e una fuori, facendo sempre risultato. Insomma: qui non è più questione di tecnica o di atletismo, ma di stare lì con la testa, sapendo che si parte da zero a zero, e tutto il resto è fuffa.
Gara 5, appunto. Cosa capiterà? Che sarà Brescia a difendere in maniera cattiva, sapendo che in tutta la serie gli arbitri hanno comunque sia avuto occhi blandamente casalinghi (sempre e comunque). Che Hollis vorrà dimostrare a quello strano tizio con i capelli colorati che qualcosa lo sa fare pure lui. Che Moss non sarà ad encefalogramma piatto davanti a Raucci. Che Cittadini non continuerà a giocare con la maglia Fortitudo anche questa sera. Che Teino vorrà, come Jim Morrison, dare qualche dispiacere al proprio padre. Che Fernandez ha fatto il fenomeno a Bologna, figurarsi a casa propria. E che la panchina, in primis Passerà, non sarà sempre accomodante.
Gara 5, appunto. E allora? E allora la Fortitudo si ricordi tutto quello che ha fatto fino ad ora, facendo tornare il Paladozza un granitico muro di tifo come, forse, non si vedeva dai tempi in cui tutto il mondo biancoblu si ribellò a quell'atroce -6 che salutò il ritorno in serie A del 1993. E, oltre a quei 400 che riusciranno a salire a Montichiari, la squadra ricordi anche tutti quelli che guarderanno da casa, tenendo le immagini di martedì negli occhi. E se Brescia riuscirà a vincere, malgrado tutto questo, ci sarà solo da complimentarsi. E se la Fortitudo perderà, malgrado tutto questo, ci sarà comunque sia da complimentarsi. Per il resto, divertiamoci. Ci saranno megaschermi in vari locali della città, ci segnalano il Bar Wolf di via Massarenti 118 (e il vitalizio di cene pagate a bolognabasket cresce). Altrimenti in diretta Sky, a meno che qualcuno non voglia creare limitazioni pure qua.