DJORDJEVIC: "IL MOMENTO ANOMALO È DOVUTO A TANTI FATTORI, ALCUNI NON POSSIAMO NEANCHE CONOSCERLI"
L'allenatore della Virtus ha parlato alla vigilia della sfida di domani con Pesaro (palla a due alle 20)
"Abbiamo perso una partita, non c'è bisogno di processi ne da parte mia ne da parte di nessuno, almeno con me non funziona così. Stiamo analizzando questo nostro aspetto anomalo, cercando di analizzare quello che ci porta a giocare sottotono alcune partite. De Raffaele, prima della partita contro Venezia, mi diceva che lui fa tanta fatica a motivare i suoi ragazzi. La difesa ci contraddistingue e giocare sotto tono ci porta a fare errori sotto questo aspetto. Ci sono due maniere di giocare: giocare a pallacanestro e giocare per vincere. Poi tutte queste situazioni esterne non aiutano: non aiutano le elezioni americane, non aiuta la pandemia, non aiutano tutti questi casi di contagio. La settimana del Lietkabelis doveva aiutarci a dare continuità alla gara con Venezia, invece noi avevamo la testa su altro, perché dovevamo fare i conti con un positivo, con tutta una serie di cose con cui fai fatica ad avere motivazioni. Dobbiamo cercare di superare anche questi problemi, lo fa il coach e lo fa anche la società. A Kuban è stata una grande trasferta, contro una società che non nasconde le sue ambizioni: abbiamo mischiato le carte e abbiamo avuto buone risposte, anche in un palazzetto con tifosi. A noi questa cosa manca, non a caso l'ultima volta in cui abbiamo giocato con i nostri tifosi li ho ringraziati, perché a volte serve anche sentire qualche critica da parte loro e questo l'ho detto anche in riunione ai miei ragazzi. Stiamo cercando di preparare al meglio la partita con Pesaro, pur non sapendo ancora se ci sarà una partita o meno e questo lo sapremo oggi. Hanno avuto prestazioni convincenti, con un grande gioco di squadra sia con Cremona sia con Varese. A Pesaro poi ci tengono, vivono di emozioni e io ci sono stato per due anni bellissimi, so cosa provano. Per quanto riguarda noi, Hunter ha sentito un fastidio all'adduttore per il quale ieri ha fatto solo terapia e oggi vedremo. Per noi in 10 giorni ci saranno 5 partite, il calendario si restringe e ci saranno sempre meno spazi per le partite rinviate. Noi possiamo solo andare in campo e lottare. Markovic non si è ancora allenato con la squadra, è ancora fasciato e valuteremo per domani. Dopo la trasferta di Kuban, Alibegovic e Deri hanno avuto problemi di gastroenterite. Abass lo aspettiamo, ci manca e anche stamattina l'ho sentito."
Una Virtus che si passa tanto la palla ma spesso non conclude bene, è solo una situazione dovuta dal momento? "Noi creiamo tiri con piedi per terra e per adesso ci manca segnare queste conclusioni. Ci passiamo tanto la palla ma se segnassimo di più ci sarebbero ancora più assist. Alcune volte, però, sbagliamo le scelte di tiro: a volte è merito delle difese avversarie ma altre volte dobbiamo essere più bravi a creare la migliore conclusione. Ci sono tanti aspetti, a livello di singoli, magari anche a livello contrattuale, ma questo succede da quando Adamo ed Eva giocavano uno contro uno: l'attacco può essere anche condizionato da alcune situazioni particolari di qualche giocatore. I giocatori devono capire, partendo dai nostri migliori, che le scelte devono essere prese in maniera giusta, senza forzature. Siamo una squadra che se le cose vanno bene in attacco in difesa sbaglia veramente poco o nulla e su questo punto non tutti sono ancora nella miglior forma; questo porta a sbalzi che abbiamo anche all'interno della stessa partita."
Mercato? "Non è nei piani in questo momento, anche per l'annata che stiamo attraversando. Ovvio che in questo momento bisogna trovare altre soluzioni e altre risposte. È anche bello trovare altre soluzioni. Cercare di far capire a Ricci di non andare a cercare per forza la miglior prestazione della sua carriera, per esempio e fargli capire che ci si può accontentare. Ieri gli ho detto che non volevo vederlo a tirare e poteva fare solo pesi. Strafare non serve, l'obiettivo è vincere. Ci vuole serenità e tranquillità. Molto spesso non sappiamo quello che vivono i giocatori, ma ogni piccola cosa può influenzare una partita, un allenamento. Ero in trasferta a Barcellona in camera con un mio compagno di squadra che dopo la partita dormiva subito senza farmi compagnia e mi diceva che ogni momento era buono per riposarsi, con tre figli a casa. Qualcuno ha detto che ne abbiamo vinte 13 consecutive in trasferta, chissà che non influisca anche questo, chi lo sa, non lo può sapere nessuno."
Un tuo pensiero sul come mandare avanti la stagione? "Sarà come sarà, abbiamo gente che deve pensare a questo e analizzare le situazioni. Le società devono essere ascoltate, ci sono tante idee però secondo me a noi non deve interessare, perché se iniziamo a dire ognuno la sua opinione non ne usciamo più. Io devo mantenere la linea generale del movimento, preferisco non aggiungere niente di extra. Dobbiamo riguadagnarci la normalità, se spegni una macchina difficilmente la riaccendi. Ci vuole collaborazione e pianificazione."