VIRTUS, IL PUNTO DOPO IL PARTIZAN
La corsa ai playoff della Virtus è finita ieri sera? Molto probabilmente sì. Da parecchio tempo ogni partita - soprattutto gli scontri diretti casalinghi - si era trasformata in una sfida senza domani, e quella di ieri è stata persa. La possibilità di appello - molto probabilmente - non ci sarà.
Di sicuro la squadra di Scariolo in questi mesi ha pagato un tributo altissimo alla sfortuna: le partite giocate al completo si possono davvero contare sulle dita di una mano. Anche ieri, oltre all’assenza di Cordinier la perdita di Shengelia (varicella) è stata pesantissima, e in corso d’opera si è di nuovo infortunato Ojeleye.
Per il resto, chi è andato in campo ha dato il massimo, tanto che Scariolo alla fine si è detto orgoglioso dei suoi giocatori. La partita c’è stata, al 38’ i bianconeri erano a -3. Però i tanti errori - venti palle perse e i tanti appoggi sbagliati - si sono fatti sentire, e alla fine hanno presentato il conto. Il Partizan, squadra giovane, entusiasta (e molto meno costosa della Segafredo) nell’ultimo quarto ha mostrato di avere molta più energia, e questo ha fatto la differenza, oltre alle difese eccellenti di Obradovic che hanno limitato tantissimo Belinelli prima e Teodosic poi.
Che in estate la squadra sia stata costruita in maniera inusuale - i famosi troppi esterni e pochi lunghi citati più volte da Scariolo - è un dato di fatto, così come lo è la scelta di non ricorrere al mercato. Aggiungendo la già citata notevole serie di infortuni, è arrivata un’Eurolega degnissima ma sempre di rincorsa, che ieri probabilmente si è fermata.
Ora la squadra cercherà di finire nel modo migliore, mentre cominceranno (o continueranno) le partite dietro le scrivanie. Che Virtus e Partizan siano un valore aggiunto per questa Eurolega è un dato di fatto, lo dimostra il palasport di ieri sera e le parole di Obradovic a fine partita. Nessuna delle due ha il posto garantito l’anno prossimo, però. Mentre si parla di un possibile ingresso di Parigi, Londra e Dubai, ci sono anche queste realtà con cui fare i conti. Eurolega - nelle sue riunioni del mese di marzo - dovrà provare a tenere conto di tutte queste esigenze. Un allargamento immediato - almeno a 20 - sembrerebbe la soluzione migliore per tutti.