A parte l’infortunio di David Cournooh (caviglia, se ne saprà di più tra un paio di giorni), alla Virtus la giornata di ieri non poteva andare meglio. Qualificata per meriti altrui già prima della palla a due, la Segafredo ha dimostrato di meritare le Final Eight sul campo. Una vittoria d’autorità su un campo difficilissimo, riuscendo a controllare la partita sia a ritmi alti - all’inizio (con M’Baye sugli scudi)- sia a quelli preferiti da Varese, nel secondo tempo 86 punti segnati alla seconda difesa del campionato, il tutto con le due principali bocche da fuoco, Punter e Aradori, che hanno segnato appena 6 punti in due.
Bisogna rimarcare l’ennesima partita da leader di Taylor (21 e 6 assist, in crescita esponenziale) e la grande prova di Martin, che oltre ai 14 punti e 5 rimbalzi ha messo sul campo un’energia clamorosa, e ha risposto con le triple ogni volta che Varese si è riavvicinata. Merita una menzione particolare anche l’esordio di Yanick Moreira, che è parso decisamente solido. Ha tenuto in difesa e a rimbalzo (6) anche contro un mostro sacro come Cain - che ne ha presi 16 - e ha fatto vedere di sapere fare varie cose in attacco. Alla fine 13 punti, e anche se non è un giocatore di post basso come Qvale l’impressione è che sarà parecchio utile alla causa.

Dopo questa bella vittoria, decisamente la più solida dell’anno, la Virtus chiude il girone di andata a 16 punti (8 vittorie e 7 sconfitte) alla pari con Sassari e Brindisi, che le sono davanti per gli scontri diretti. Ottavo posto quindi, e incrocio proibitivo con Milano. Ma intanto il primo obiettivo stagionale - a cui la proprietà teneva moltissimo, come ha ricordato anche Sacripanti ieri sera - è stato centrato. A Firenze ci sarà anche la Segafredo.

Inoltre, c’è anche una classifica che torna a essere interessante, perchè è decisamente corta: il terzo posto dista appena quattro punti, così come l’undicesimo. Nel girone di ritorno, se la Virtus sarà quella di ieri sera, le possibilità di risalire posizioni ci sono tutte.

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