IL 2022 DELLA FORTITUDO
Il 2022 della Fortitudo, mese per mese. Magari pensando che errare è umano, e perseverare...
Gennaio - Eravamo rimasti con campionato in bilico per nuovo lockdown, ma con il 35% di ingressi si riparte. E si riparte con vittoria con Varese e sconfitta con Sassari, sempre a punteggi alti e paura di sbagliare: non si trova la quadra, e dopo un ko interno con Tortona Pavani si dimette. In teoria, dato che il Consorzio congela le dimissioni in attesa di avere tempo (e idee) per alternative. Sarà lunga.
Febbraio - Le idee sono molto chiare: si perde con Brindisi e intanto Groselle firma con Wurzburg. Anzi no, contrordine compagni: lui resta, è Totè che se ne va, a Napoli. La classifica intanto piangeva, piange e continuerà a piangere. Ci sono pure voci di possibili penalizzazioni per questioni economiche, ma si interviene in tempo.
Marzo - Aradori parla ai compagni per cementare il collettivo, ma forse ha il microfono spento, perchè le cose non sembrano cambiare. Vero che si vince a Treviso e si perde il derby con il mistero sul poco utilizzo di Procida (ah, le dolenti note), ma dopo un altro gol esterno (a Trieste, senza Martino covidizzato) si perde poi a Sassari.
Aprile - La Fossa chiede 7 volte Reggio Emilia 1992, ma anche qua è chiaro che il messaggio non arriva. Vero che si batte Cremona nella prima delle ultime spiagge, ma il resto è un pianto. KO a Venezia, voci di sciopero per pagamenti in ritardo e proprietà che afferma di aver messo le cose a posto, e altro suicidio a Pesaro, dove nessuno dei big si vuole prendere il tiro finale. Un po' di vita dopo la vittoria con Trento - e crac definitivo per Feldeine - ma a Varese è l'ennesimo pianto difensivo di una squadra senza cuore.
Maggio - Napoli diventa uno spareggio, e la squadra si scansa in maniera talmente orribile che la gente nemmeno protesta. E' retrocessione, senza nemmeno bisogno di sperare nell'ultima di campionato con Reggio Emilia, che passa alla storia solo per la mancanza dello striscione della Fossa - sostituito con sarcastici lenzuoli a firma "Tifosi Ingrati", figli di dichiarazioni polemiche di Muratori - e subito è futuro. Che si dimostra subito molto incerto, tra voci nemmeno tanto campate per aria di ingressi ufficiosi di Ferdinando Minucci e di "cordate toscane". Volano un po' di stracci, ma almeno l'Agenzia delle Entrate dà l'ok per ripianare il debito. La società è in vendita, non serve transennare gli uffici perchè di offerte, a quanto pare, non ne arrivano. Saluta l'addetto stampa Andrea Tedeschi. Cambierà idea, per fortuna (diciamo noi).
Giugno - Senza una voce ufficiale che una ci sono solo pissipissibaobao, anche perchè la famosa assemblea dei tifosi proposta dalla società ai primi di giugno viene prima rinviata, poi trasformata in conferenza stampa e poi cade nel dimenticatoio. La Fossa tuona e chiede l'allontanamento della dirigenza, ma intanto il silenzio è sovrano. Repesa ritrova la salute e firma a Pesaro, mentre dopo settimane di toscanità arriva la prima idea alternativa per la presidenza: è qualla di Carlton Myers. Ma le uniche cose ufficiali sono l'addio di Martino per Forlì e che il 30 giugno la squadra viene iscritta alla A2. Non era scontata.
Luglio - Lusini, Pavani e collaboratori nemmeno tanto occulti si spostano a Firenze, mentre Procida finisce a Berlino e un po' tutte le voci su possibili presidenti e/o allenatori vengono poi smentite il giorno dopo, o quasi. Alza bandiera bianca pure Myers, l'ipotesi Esposito è artefatta e cade come normale che sia, ma almeno si ufficializza che nella stagione prossima una Fortitudo in A2 ci sarà, e senza penalizzazioni. Al 20 luglio non c'è un presidente, non c'è un allenatore e non c'è una squadra. Poi, di colpo, cambia tutto. Firma Dalmonte in panca, si ufficializza Di Pisa alla presidenza e di riflesso il definitivo addio di Pavani. La nuova presidenza parla subito della necessità prima di tutto di ritrovare serenità e nessun volo pindarico. Intanto iniziano ad arrivare giocatori: tanti sono ufficiosi, il primo ufficiale è il lungo Simone Barbante, annunciato con un comunicato stampa da applausi (#fottaon). Quelli successivi, per fortuna, saranno seri. Come quello del primo straniero, ovvero Davis. Visto poi il rendimento, non c'era tutta 'sta fretta.
Agosto - In un amen vengono firmati tutti i giocatori che comporranno il roster. Si apre la telenovela-Aradori, più ad uso e consumo della stampa che non concreto, dato che la conferma non era mai stata in discussione. Alla fine si può fare il raduno, dove pur con pochi cambiamenti al vertice (di fatto l'unico esautorato è stato Pavani) c'è entusiasmo. Rimane in sospeso solo la questione Mancinelli: ad oggi, l'ex capitano risulta ancora disperso. Nelle dichiarazioni generali, comunque, prevale la voglia di ridare orgoglio alla piazza più che di risultati sul campo.
Settembre - L'ormai definitivamente recuperato Fantinelli è il nuovo capitano di una squadra che in Supercoppa mostra ancora di essere in ritardo, soprattutto quando gioca in trasferta. Luca Corazza diventa nuovo presidente dell Consorzio Fortitudo, ma se l'unico motivo di polemica in casa Fortitudo sono i gusti alimentari di Cucci (tortellino alla panna o in brodo?), visti i precedenti mesi, allora si sta come pascià.
Ottobre - Si chiude la campagna abbonamenti con soddisfazione e 3530 come cifra finale. E il campionato mostra subito alcune cose: si fatica in trasferta (tranne che a San Severo), non si fatica in casa. Non esce mai una dichiarazione fuori posto e la parola "promozione" non è che sia tabù, ma viene più o meno esplicitato non essere un obiettivo. Prima il risanamento, dicono tutti.
Novembre - Continua il trend: vittorie in casa e fatica in trasferta, anche se a farsi male è l'unico che avrebbe avuto bisogno di giocare per capire di cosa si tratti, ovvero l'alterno Davis. Barbante fa bene anche da mascherato, gli altri più o meno funzionano, avanti così.
Dicembre - Si dichiara all'universo mondo che l'obiettivo sono i playoff, e si continua a fare bene in casa e male fuori, con annesse e connesse polemiche per l'orrido arbitraggio di Ferrara. Sfondone comunicativo sul ruolo societario del procuratore Sbezzi, prima annunciato in intervista e poi corretto tramite comunicato, ma visti i disastri degli anni prima, anche a livello mediatico, pare nulla. L'anno si chiude perdendo a Forlì e in casa con Cento, trafitti da infortuni e da una realtà agonistica meno rosea di quanto non si dovrebbe.