Copione come quello di tante altre volte, per una Fortitudo che conquista i quarti di finale facendo 3-1 contro una comunque orgogliosa Agropoli segando qualsiasi altrui velleità nel secondo tempo. 17-0 di parziale a metà tra il terzo e l’ultimo quarto, ed esaltazione collettiva in attesa del derby con l’altra Fortitudo (Agrigento) che inizierà domenica prossima. Gara semplificata dai troppi limiti di organico degli ospiti, che dopo un inizio spettacolare perdono i due americani per motivi diversi (i falli Trasolini, gli ormoni mal gestiti Roderick) rendendo la baracca troppo leggera per reggere l’urto bolognese. Così, tutto facile il finale, dopo aver tremato nei primi minuti, e Amoroso a dominare in lungo e in largo.

Si parte, e in campo c’è solo Agropoli. Giro di palla, difesa ad anticipare, e la Fortitudo si accorge che il pane non è imbottito come solo due giorni fa. Contropiedi a pioggia, Boniciolli che gira subito il quintetto alla ricerca di una calma che comunque non trova, clima che si surriscalda tra fischiate dubbie e – lecite – esaltazioni avversarie, ma intanto è 20-9 dopo 8’. Serve andare a smuovere le manine sante e venerabili di Carraretto, 5 filati, 20-14 Agropoli al 10’.

Bologna va da Amoroso, contro il quale nessuno prova a difendere, e ancora un po’ di divario viene eroso. Poi il terzo fallo di Trasolini costringe Agropoli ad inedite rotazioni, e Daniel si diverte a seviziare l’imberbe De Paoli. Cambia l’andazzo, Agropoli continua a forzare penetrazioni e a caricarsi di sfondamenti (dubbi o no, fatto sta che Paternoster caccia due o tre critiche al suo cognome ma viene omesso qualsiasi provvedimento, quasi a compensazione), mentre si fa 10-0 di parziale mettendo il naso discretamente avanti, 38-33, prima che qualche tiro libero arrotondi il 20’ sul 38-36.

L’immediato quarto fallo di Trasolini, e una difesa harakireggiante di Agropoli che concede a Carraretto tiri da fermo con spazio per farci intanto anche un sudoku, ed ecco che il terzo quarto diventa il solito monologo fortitudino, con decino di vantaggio ottenuto quasi nell’immediato (48-38), e percorso spezzettato dove l’inerzia resta galleggiante. Bastano due cesti da tre ospiti per provare a riaprirla (58-53), poi ci pensa qualche regalo a ridare ossigeno a Bologna, 62-53 al 30’.

Montano è infuocato, e quel che resta aperta della partita viene lucchettata da 8 punti in poche battute. E alla fine, ventellando anche questa volta, tutto viene archiviato e rimandato ai quarti di finale. Sicilia, buon viaggio.


(Photo by Fabio Pozzati / Iguana Press / Fortitudo Pallacanestro Bologna)

FORTITUDO-AGROPOLI, SU NETTUNO TV SOLO IL SECONDO TEMPO
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