Credits: 2020@joepappalardofotografo
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Matteo Imbrò è stato sentito da Damiano Montanari per Stadio. Un estratto dell'intervista.

Trapani

Stiamo preparando la partita come tutte le altre, cercando di analizzare pregi e difetti dei nostri avversari per sfruttare i nostri punti di forza e attaccare i loro punti deboli. Quella con la Fortitudo sarà una gara tosta, fisicamente e mentalmente. Conosco coach Caja, l'ho avuto in Nazionale sperimentale e per alcuni mesi l'anno scorso a Scafati, so come gioca e con quale attenzione prepara le partite nei minimi dettagli. Schiererà una difesa molto intensa e aggressiva. In Coppa Italia il nostro obiettivo è superare la semifinale e cercare di conquistare un trofeo che sarebbe importante per la società e per la carriera. In estate, quando ho parlato con il presidente, i dirigenti e gli allenatori mi è stato detto subito che l'obiettivo sarebbe stato vincere il campionato. Non ci nascondiamo dietro a un dito, le pressioni ci sono. Per quanto mi riguarda, mi spingono a fare qualcosa in più e mi fanno sentire quelle responsabilità che stavo cercando.

La Fortitudo 

E' una squadra importantissima. Non ha bisogno di presentazioni e non mi sento di giudicare il suo cammino. Adesso è ancora tra le prime tre del girone Rosso, è bene allenata, ha ottimi giocatori e può dare fastidio a tutti. Può puntare alla promozione? Sì, perché andare a giocare al PalaDozza non è facile per nessuno. Tra le altre candidate, oltre a Trapani, inserisco Forlì, Udine, Cantù, Torino e una possibile sorpresa nei playoff.

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