Valerio Amoroso è stato intervistato da Damiano Montanari su Stadio.
Ecco le sue parole:

Se fosse dipeso solo da me, non sarei mai andato via dalla Fortitudo. Sono rimasto in buoni rapporti con tutti. Mi dispiace non essere rimasto in Fortitudo. Mi è stata riproposta la stessa offerta che mi avevano fatto quando ero arrivato, da zoppo. Io ho rifiutato chiedendo di venirci incontro. Ma l'allenatore, che fa anche il general manager, non ha voluto trattare.
 
Al posto di Amoroso è arrivato Mancinelli. Un grandissimo giocatore, anche se con caratteristiche diverse dalle mie. Sicuramente il suo è stato un colpo di mercato importante. Peccato che fino ad oggi io non abbia letto alcun ringraziamento o saluto nei miei confronti, mentre ho ricevuto tantissimi messaggi dai tifosi biancoblù che mi avevano chiesto di restare. In Fortitudo sono stato benissimo, ho avuto ottimi rapporti con tutti, anche con l'allenatore. Ma alla fine le idee erano diverse.

L'epilogo non è stato quello preventivato. Mi sarebbe piaciuto andarmene in modo diverso. Sembra che sia stata una mia scelta, ma non è andata così. Poi mi guardo attorno e vedo che qualcun altro è stato trattato anche peggio. Quindi sono più tranquillo.

Il destinatario degli attacchi è sempre Boniciolli. E' un grande allenatore e ha le sue convinzioni. Ma ci sono modi e modi. Ci si poteva lasciare in maniera differente. Mi sarei aspettato un comunicato in cui mi si augurava il meglio per il mio futuro: così sembra che in questi mesi non sia stato fatto niente. Mentre abbiamo disputato un grande campionato. Poi, per carità, è colpa mia che non siamo andati in Serie A: se avessi giocato bene anche gara 5, forse saremmo stati promossi.

Tutto si è risolto con un SMS. Ne ho mandato uno a Boniciolli che mi ha risposto.

L'avventura in biancoblù è stata comunque da ricordare. Per me la Fortitudo non è solo una squadra, ma un modo di vivere. Il mio ricordo più bello è legato ad un momento di difficoltà. Nel finale di stagione c'è stato un lutto, la prematura scomparsa del padre di due ragazzini delle giovanili dell'Aquila. Io ho avuto la fortuna di potere star loro vicino, di partecipare alla Messa e al funerale. Lì ho capito cosa voglia dire essere un fortitudino. Dopo qualche giorno quei ragazzini sono venuti nello spogliatoio per festeggiare con noi un nostro successo casalingo nei playoff. Questo è un ricordo che mi porterò dentro per sempre. 

Il futuro di Amoroso sarà lontano da Bologna. Si vociferava a Montegranaro. Mi hanno fatto un'offerta, ma ho declinato. Magari in futuro valuterò la situazione. Per il momento resto alla finestra. Aspetto l'occasione giusta.

La Fortitudo che è stata costruita può ambire alla promozione in Serie A? Per me sarà tra le migliori squadre in circolazione. Poi bisognerà vedere come reagiranno i giovani: Boniciolli punta tanto su di loro. Nella mia esperienza ho visto due Fortitudo: quella di quando era appena arrivato, a cui mancava ancora qualcosina, e quella che ha fatto molto bene nei playoff. Ho vissuto il cambiamento ed è stato fantastico.

Una Fortitudo con il fattore campo a favore nella scorsa post season ora sarebbe in Serie A? L'episodio chiave è stato la sconfitta esterna in gara 1 nella finale con Brescia. Fino a quel momento avevamo sempre vinto la prima partita delle serie, nonostante una stagione con mille infortuni. Auguro alla Fortitudo di non avere più questi problemi l'anno prossimo. Perché merita di andare in Serie A.

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