IL DERBY PER LORENZO PENNA
Oggi il Corriere ha pubblicato una intervista doppia ai due giovani registi di Virtus e Fortitudo. Questo è Lorenzo Penna, intervistato da Enrico Schiavina.
La scelta della Virtus? Faccio prima a mostrare questa foto nel telefono, è di un bel po' di anni fa: ci sono io con i miei fratelli e sorelle, tutti e cinque molto piccoli, con i nostri genitori e le sciarpe bianconere. Tutto è stato naturale e familiare. Ma credo che sia un po' lo stesso per chiunque giochi o segua il basket a Bologna. Io sono stato tifoso Virtus anche prima di cominciare a giocare. Anche Nicolò, mio fratello più grande, ha fatto le giovanili in Virtus, ora gioca in C2 al CVD Casalecchio. Filippo, il più piccolo, è arrivato in Virtus quest'anno. Poi c'è Maddalena che fa l'under 18 alla Magika Castel San Pietro. L'unica che non gioca è Matilde, la più grande, ma è la nostra prima tifosa.
Sono cresciuto con il babybasket e poi minibasket, con la Masi. I miei fratelli hanno fatto più o meno lo stesso. Era vicino a casa, mi trovavo bene e mi divertivo molto. Poi, in prima media, arrivai alla Virtus. All'inizio era al Cierrebi, quindi ancora vicino casa. Io ho sempre abitato in questa casa, il Campetto dove andavo con gli amici era quello del Parco Zanardi, alla Funivia, oppure tiravo da solo in quello dietro alle scuole Dozza. Andavo anche al Romainville di Casalecchio, che è una zona a maggioranza fortitudina. Ho tanti amici schierati dall'altra parte. Mai stato un problema,
Candi? Leo lo conosco da una vita. Prima di partire per gli Europei in Turchia mi ha scritto un messaggio. Eravamo stati assieme a una trasmissione tv, abbiamo visto una partita del Bologna e fatto tifo assieme. Sì, è un amico, anche se non ci si vede spesso. Beh, ci saluteremo al derby. Essere in copertina è una sensazione strana, e credo sia lo stesso per lui. Da bolognesi, credo sia una bella cosa. Io però non ho fatto la strada che ha già fatto Leo, che è un giocatore da quintetto base e se l'è guadagnato. Abbiamo giocato tanti derby giovanili, ma non credo ci sia niente di paragonabile. Ricordo quello Under 18 di due anni fa, al PalaDozza con quattromila persone, tifosi di tutte e due le squadre e cori anche pesanti.
Lo stadio? Ci andavo spesso, in curva Andrea Costa. Ho sempre tifato Bologna, anche da piccolo. Alle elementari a calcio ci giocavo, ma mia madre non ha mai avuto dubbi: nuoto e basket. Aveva ragione, ce l'ha sempre avuta. Ha fatto sacrifici incredibili, da sola, per permetterci di seguire la nostra strada. È stata fenomenale.
La storia della Virtus? Mi sempra giusto saperne un po’ di più e ho letto qualcosa. Di essere stato messo nella campagna abbonamenti assieme a Canna e Brunamonti l'ho scoperto a cose fatte, allora ho provato a informarmi. Brunamonti poi era con noi per la Fip in Turchia, è stato eccezionale. C'era anche Davide Moretti, che ha aggiunto un po' di ricordi di suo padre.
Rappresentare i giovani che non si ricordano il derby? No, io del derby mi ricordo eccome! L'ultimo ce l'ho ben presente: avevo 11 anni, ero in quella stanza, sul divano, davanti alla tv. Una cosa la ricordo perfettamente ed è di allora: il boato in sala alla tripla di Vukcevic.