Sulla questione delle riaperture dei palasport al pubblico, ieri alla Festa dell'Unità Luca Baraldi è intervenuto spiegando il punto di vista della Virtus. Un estratto, come riportato dalla Gazzetta dello Sport e Stadio.

"Sulle capienze c'è da distinguere tra Supercoppa e campionato. La Supercoppa è andata oltre ogni previsione. È stata una grande opportunità per testare alcuni aspetti del post-Covid, il più importante è verificare quanto sia ancora forte il timore del pubblico e dall'altra l'obbligo delle società di mettere in totale sicurezza gli spettatori. L'esito è stato positivo, il flusso in entrata dei nostri tifosi non ha richiesto tempi lunghi. Vero, parliamo di 1000­-1200 persone ma l'organizzazione ha consentito di entrare rapidamente nel rispetto delle regole. Per questo abbiamo scelto di tornare nella nostra Segafredo Arena da 9700 posti per una capienza di poco superiore a 2000 e avrà un sistema di areazione di altissimo livello. Noi al contrario di altri club abbiamo investito nella struttura."

"Come Virtus possiamo permetterci di iniziare a porte chiuse anche per rodare la nostra squadra in vista dell'Eurocup. Ma come club e dirigenza responsabile di uno sport importante, abbiamo l'obbligo di difendere tutto il movimento cominciando dai valori e dal fatturato di Basket City. Confido nell'operatività e intraprendenza del governatore emiliano Bonaccini che possa convincere il Governo a modificare le sue posizioni. E anzi sono convinto che già prima dell'inizio del campionato qualcosa possa cambiare. Iniziare col 25-­30% sarebbe già buono ma l'obiettivo è arrivare velocemente, entro la fine di ottobre, al 50%. Vogliamo dimostrare che è meno pericoloso venire a vedere la Virtus di quanto lo sia una passeggiata in centro dove c'è grande affollamento. Stiamo pensando di dotarci di videoscanner."

"I protocolli chiedono grande dispendio di risorse economiche, professionalità e senso di responsabilità. Quello che è successo nel calcio, dove un presidente in modo incauto e improvviso ha portato un problema a tutto il sistema, penso possa accadere anche nel basket. Un conto sono le squadre più strutturate, per esempio Milano: con Ettore Messina ci siamo parlati più volte, scambiati informazioni, le nostre sono società che seguono alla lettera i protocolli. Mi auguro che anche le altre trovino forza, possibilità e volontà di fare lo stesso."

"I club di A e in generale il mondo del basket italiano devono interrogarsi su quello che è giusto fare, se sia meglio cominciare il campionato il 27 settembre o attendere nuove disposizioni dopo il 7 ottobre. La Virtus vuole andare in campo ma lo farebbe con grande dispiacere a porte chiuse per il rispetto che si deve ai tifosi e ai bilanci delle società. Perciò prenderemo una posizione neutrale per le prime due giornate. La Lega deve assumere una decisione di buonsenso, facendo proprie le parole del presidente Fip Petrucci, il quale di recente ha detto che senza il pubblico non si può giocare e non si sta in piedi a livello aziendale. Se si deciderà di non giocare non ci opporremo. Vogliamo i tifosi alle nostre partite."

(foto M. Ceretti - Ciamillo/Castoria . Virtus Pallacanestro)

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