Il basket al tempo del Covid è anche questo. Una Unipol Arena che mostra tutto il suo bianconero, nell’impossibilità di avere abbastanza persone a ricoprirne l’avversa cromia (610 per gli organizzatori, con buon arrotondamento, gruppi organizzati assenti, zero striscioni), dispersione garantita e, unica nota curiosa, la presenza di Michele Forino – che mancava da quella postazione da gara 4 di finale contro Forlì, giugno 2010 – in cabina speaker al posto di un ancora villeggiante Walter Bussolari. Cui prodest, verrebbe da dire, lasciando ai professionisti del seguirà-dibattito il valutare la necessità della faccenda, al netto della voglia di basket e tutto il resto.

Poi, la partita. Scrimmage a porte aperte, tra una Cremona a cui mancano tre stranieri e una Fortitudo dove Sabatini è a riposo per acciacchi, e squadre che se non sono sfilacciate lo sembrano, agli occhi dello scrivente che già deve pagare il suo tributo all’ottico, e che poi viene posizionato, assieme ai pochi giornalai autorizzati, più o meno all’Ikea. Tante bocce ad Happ, qualche chiusura difensiva che chiusura non è e che permette a Williams (R.) di fare doppia cifra in un amen, e leggero vantaggio Effe (21-15 all’ottavo) che viene eroso a cavallo dell’intervallino, e che permette alla semiCremona (con clamorosa canotta che mette numeri in blu sul blu, roba che nemmeno Bartezzaghi ci capirebbe qualcosa) presente a Casalecchio di toccare il +6 (37-31) a metà secondo quarto. Si corre tanto, si difende quando ce lo si ricorda, ma almeno il rientro dei titolari fa tornare la freccia del sorpasso sul cruscotto, e 50-45 al 20’.

Sonnecchia ancora Bologna, a inizio terzo quarto, facendosi di nuovo impattare a quota 53, poi il distanziamento agonistico inizia a palesarsi, anche perché Cremona di cambi non ne ha, e Galbiati non si pone problemi – per forza e per amore – a proporre quintetti di juniores o giù di lì. Si sfagiola un +13 (70-57 al 27’), si capisce che nemmeno contro il kindergarten lombardo si deve pensare di averla finita (-4 al 31’), poi il divario si allarga perché visto il divario tecnico in campo nell’ultimo quarto non può essere diversamente. Alti e bassi, meglio che con Reggio, ma dare giudizi sarebbe come voler valutare il destino di un umano all’eco secondo trimestre.




FORTITUDO BOLOGNA – VANOLI CREMONA 96-77
(25-23, 50-45, 73-67)

B – Banks 14 (5/6, 2/3, 1/3), Aradori 24 (4/5, 4/6, 4/7), Mancinelli 3 (1/2, 1/2, -), Dellosto 4 (2/2, 1/2, 0/2), Fletcher 13 (6/8, 2/3, 1/3), Palumbo 4 (2/2, 1/1, 0/2), Fantinelli 6 (1/1, 1/2, 1/2), Happ 8 (-, 4/10, -), Withers 18 (8/9, 5/6, 0/1), Totè 2 (2/4, 0/1, 0/1).

C – Feraboli (-, 0/1, 0/1), Marchetti 3 (-, 0/1, 1/1), Trunic 3 (-, 0/2, 1/5), Gallo 2 (-, 1/3, 0/1), Williams R. 20 (4/5, 8/10, 0/1), Poeta 7 (5/5, 1/6, 0/4), Mian 8 (0/2, 1/5, 2/5), Ferrari (-, 0/1, -), Cournooh 12 (2/2, 2/3, 2/5), Ariazzi NE, Palmi 9 (2/2, 2/4, 1/6), Donda 13 (1/1, 6/10. 0/1).

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IL DERBY ALLA FORTITUDO 95-92