(Foto Mauro Donati)
(Foto Mauro Donati)

Riappaiata Udine al secondo posto (con una partita in meno giocata, ma con il default dello scontro diretto e con la previsione di dover andare a Trapani, laddove i friulani andarono, videro e non vinsero nell'ultima giornata), la Fortitudo torna a lavorare in previsione del sabato di Pasqua lavorativo contro Milano e cercando di recuperare gli infortunati: più Fantinelli che Aradori, ad occhio, contro la squadra degli ex Montano e Landi.

Soddisfatti del rendimento di almeno due dei famosi panchinari poco adatti alla categoria (Conti e Taflaj in doppia cifra e molto vivi, benchè Latina non sia sembrata esattamente una squadra ostica), in casa Fortitudo rimangono 11 giorni prima della chiusura definitiva del mercato: sarà il 5 aprile, alla vigilia della terzultima di orologio - diciamo dopo la gara con Milano, dato che Bologna ha una partita da recuperare - e se ne potranno cercare due. Trito e ritrito l'argomento: si cerca un play che possa dare una mano in regia a Fantinelli migliore di quanto non riesca Panni, anche sabato valido come bombarolo più che come direttore d'orchestra. E un lungo, per superare gli alti e bassi del duo Morgillo-Sergio. Ruolo meno scoperto, questo, di quanto non sia la regia (a meno di acciacchi del duo Ogden-Freeman), e dove si aspettano un po' di incroci di mercato altrui per capire dove andare a parare. 

Il domino passa infatti a Treviso, dove il lungo Camara (ancora di proprietà Virtus) è la prima scelta di Forlì: in Romagna lo vogliono, in Veneto titubano - assente nella vittoria dei suoi, sabato, a Pistoia - e aspettano. L'alternativa, per i Martino's, sarebbe l'esperto Daniele Magro, giocatore di rotazione a Cremona (20' e 12 punti nell'ultima giocata settimana scorsa una settimana fa, oggi i lombardi giocheranno contro Rimini). Cosa che si potrebbe fare, appunto, se Camara saltasse, a patto che si aspetti di giocare lo scontro diretto tra le stesse Forlì e Cremona, sabato prossimo. La Fortitudo rimane alla finestra, in questo caso: non si facesse il matrimonio tra Magro e Forlì, si potrebbe tentare la proposta.

Rimane comunque il vincolo di dover bussare alle porte di squadre ancora lontane dall'avere, sia in A1 che in A2, pancia sazia: tra chi al primo piano potrebbe non avere tutta questa voglia di scendere in seconda categoria per un ruolo di cambio, e chi al secondo è ancora in lotta tra playoff e salvezza, l'immobilismo generale fa capire che il problema non è solo per la Fortitudo. D'altronde l'anno scorso ci si lamentò, giustamente, delle rivoluzioni dell'ultimora: meglio così, forse.

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