Lentamente, il basket europeo prova a ripartire, almeno nei paesi in cui le competizioni non sono state annullate e hanno speranze di ripresa.
In Serbia, Stella Rossa e Partizan hanno iniziato da qualche tempo gli allenamenti, e ieri la squadra di coach Sakota per la prima volta dopo due mesi è tornata ad allenarsi al chiuso, all'interno dell'Hala Pionir.
In Grecia, i giocatori dell'Olympiacos sono stati sottoposti a test per il Covid-19. Tutti sono risultati negativi, e da oggi si alleneranno.
In Israele, le squadre stanno facendo mercato per rimpiazzare alcuni giocatori americani che hanno preferito non tornare: al momento i giocatori stanno effettuando i 14 giorni di quarantena programmata. C'è stata un po' di polemica a seguito di alcune dichiarazioni di Scottie Wilbekin sulla quarantena (se mi è permesso allenarmi allora posso anche uscire ed andare in un parco), e al momento Maccabi e Lega Israeliana lavorano a un compromesso che non tagli fuori la squadra di Tel Aviv nel caso in cui l'Eurolega riprenda, dato che ci sarebbe sovrapposizione di date.
In Spagna, ieri erano usciti i risultati di un sondaggio anonimo tra giocatori, che avrebbe visto i due terzi di essi contrari alla ripresa. L'associazione giocatori spagnola però ieri ha seccamente smentito la notizia.
In Italia, anche se da ieri sono teoricamente permessi gli allenamenti collettivi, per ora i giocatori (di Milano, soprattutto) si allenano in maniera individuale, in attesa della decisione di Eurolega, prevista per domenica prossima.
Insomma, non senza le prevedibili fatiche, qualcosa sta iniziando a muoversi, in attesa di capire se davvero Eurolega ed Eurocup riusciranno a riprendere.

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