Non fosse già stata utilizzata, la crasi spaReggio andrebbe benissimo per raccontare quello che capiterà domenica sera, quando la Fortitudo e Reggio Emilia si giocheranno l’ingresso alle Final Eight di Coppa Italia. In realtà non è un vero e proprio scontro diretto: la Effe potrebbe andare dentro anche in caso di sconfitta, Reggio potrebbe andare fuori anche in caso di vittoria. Ma a noi, di Bologna, interessa solo un fatto: la Fortitudo è padrona del suo destino, e vincendo eviterebbe di dover passare in rassegna pagine e pagine di ipotesi e avulsologie.

Soprattutto, vincendo ci si toglierebbe un bel po’ di amaro in bocca, dopo il Maalox preso a vagonate in seguito ai 50 punti totali beccati nelle ultime tornate del 2019. Maturità è anche passare oltre, benchè il derby sia il derby, benchè Trieste non vincesse una partita dai tempi in cui ci giocavano Cantarello e Lampley, e benchè il maledetto termometro dei nostri tempi, i social, siano riusciti in un centinaio di ore a tramutare un gruppo precedentemente anche soddisfacente in una banda di umarells strappati ai cantieri per giocare ad un livello non loro. E se si chiede equilibrio ad una Fortitudo che non può essere meravigliosa al Paladozza e melliflua (cit.) in trasferta, lo si dovrà chiedere anche alla gente: ok, il pubblico merita qualcosa di più delle recenti bandiere bianche, ma fino al 25 pomeriggio lo aveva avuto eccome. Vedremo, adesso, se si ripartirà dalla vigilia di Natale o, sperem di no, dal post Sacra Famiglia.

Reggio, quindi. Per la cronaca, non arrivano da queste parti, almeno per affrontare la Fortitudo, da una tredicina d'anni: l'allora Bipop sarebbe poi retrocessa, non prima di banchettare sulla scoordinata truppa fortitudina, che aveva in precedenza cambiato duecento dirigenze, trecento giocatori, quattrocento allenatori: era aprile 2007, finì 84-91, e Davide Lamma, allora reggiano, banchettò sugli impresentabili Norris e Moiso. Poi è passata tanta di quell'acqua da riempirci Suviana e il Brasimone insieme: retrocessione Reggio, sparizione Fortitudo, eroici momenti reggiani e ora il ritorno di Bologna in A1. A ricreare una rivalità che era tale soprattutto negli eighties, anni in cui sia BO che RE ascensoravano spesso e volentieri a braccetto tra le allora definite red e green divisions.

Oggi i Grissini sono un passo sotto le Calze, 7-8 invece che 8-7, vengono da 4 sconfitte esterne consecutive ma anche da una ottima vittoria casalinga contro Roma. Quinto attacco, penultima difesa, e un po' di soggetti qua ben conosciuti. Di certo Leonardo Candi, alla prima contro la sua Effe (5 punti in 18' di media), ma anche gli ex Virtus Poeta (6 punti e 3 assist) e Fontecchio (9 punti e 4 rimbalzi). Quattro vanno in doppia cifra, con al comando la guardia Johnson-Odom (14, ma anche qualche persa di troppo), mentre a rimbalzo si va di cooperativa, con nessuno sopra le sei carambole di media (comanda Upshaw, 5,9). Allena Maurizio Buscaglia, a cui viene chiesto di riproporre in casa Regia i miracoli avvenuti sul lungo Adige trentino.

(foto Fortitudo - Valentino Orsini)

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