Luca Baraldi è stato sentito da Repubblica e dalla Gazzetta. Un riassunto delle due interviste.

"Le due vittorie con Fortitudo e Milano? Hanno lo stesso valore ma un effetto diverso. Il derby di Bologna riguarda il presente e il passato, la nostra rivalità storica con la Fortitudo. Un fatto cittadino molto emozionale che tutta la città aspettava da aprile. Strategicamente era la sfida più importante: se l’avessimo persa sarebbe crollata la nostra stagione. Il derby d’Italia riflette più il senso sportivo della sfida perché Milano è per tutti la più forte per qualità, profondità e investimenti. Averla battuta, dimostrandoci più squadra dell’Olimpia, ci dà la consapevolezza della nostra forza. Il successo di domenica è stata una bella iniezione di autostima anche perché ci siamo confrontati con un’avversaria che gioca l’Eurolega, cioè il traguardo che vogliamo raggiungere la prossima stagione.
Il Palafiera una scommessa vinta? Direi di sì. L’idea è nostra, di Segafredo e BolognaFiere, ma abbiamo potuto avere questa visione e realizzare questo sogno in pochi mesi, perchè siamo a Bologna. La pallacanestro è nel Dna della città e solo qui si poteva tentare un’operazione del genere. Ci siamo sobbarcati costi notevolissimi ma guardiamo in prospettiva. Intanto siamo arrivati attorno alle 40 mila presenze ma per i dati e il bilancio finale rimando ad una prossima conferenza stampa. E poi a trainare tutto c’è la Virtus, il suo blasone, la sua storia ma pure il presente con la squadra che abbiamo allestito quest’anno.
Rinforzi? Sì, siamo consapevoli e assolutamente disponibili come proprietà a rinforzarla, questa squadra. E non è che non ci abbiamo già guardato, ma a volte i giocatori che vuoi non te li danno. Questo gruppo ha comunque una struttura tecnica definita, aggiungeremo per migliorare senza sconvolgere gli equilibri.
I meriti? Di chi guida i giocatori giorno per giorno, cioè di Sasha Djordjevic e del general manager, Paolo Ronci. E quindi mi permetto, merito mio che li ho scelti. Ed è una scelta che avevo in mente da anni. Il coach poteva essere l’allenatore della Virtus già dall’estate di due anni fa ma chi gestiva fece altre scelte. Paolo s’è sempre preparato e ha lavorato sodo per arrivare prima o poi in Virtus.
Obiettivi? Il mio podio è scudetto, Intercontinentale ed Eurocup. Per quest’ultima mi basta la finale per andare in Eurolega. Quanto alla Coppa Italia vada come vada. La lascio volentieri agli avversari se potremo festeggiare un bel tris "

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