UMEH: VORREI GIOCARE ANCORA PER RAMAGLI. E NON POTRO' MAI PERDONARE AMICI
Le parole di Michael Umeh, ospite di Jack Bonora nella trasmissione "Sport Club", su èTV.
Umeh ha avuto parole molto dure sul neoacquisto della Fortitudo Alessandro Amici: Non potrò mai perdonarlo. Quello che ha detto è totalmente inaccettabile e imperdonabile per me. Se lo incontrassi per strada? Non avrei niente da dirgli.
Al coach della Fortitudo? Direi che può aver scelto di prenderlo solo per le qualità tecniche, senza vedere i problemi con la persona in sè.
Non credo che avrei capito se questa decisione l'avesse presa Ramagli, ma so che lui è un uomo di principi e grande carattere e non penso potrebbe mai fare la scelta di un giocatore cosi, lui pensa anche al valore umano, lo conosco bene.
Ramagli ci ha preparato e motivato al meglio, ha avuto un'importanza incredibile, più di quanto si sia visto da fuori. Sia durante le partite che fuori.
Quando durante i playpff è statp messo in discussione sono rimasto molto perplesso, ma io non sono un manager. Da giocatore posso dire che vorrei poter giocare ancora per Ramagli.
Penso che la Fortitudo avesse tutti i pezzi al posto giusto per vincere, ma doveva pensare di più alla regular season.
Umeh ha parlato anche dei giocatori che in questi giorni sono accostati alla Virtus: Credo di aver incontrato Aradori in un'amichevole e l'ho visto giocare diverse volte, è da tanto in serie A e penso sia un buon giocatore.
Alessandro Gentile è veramente un ottimo giocatore, non so i motivi per cui è andato via da Milano, ma credo sia davvero forte. Credo che potremmo stare in squadra io lui e Aradori, senza problemi.
Stefano Gentile? Ha alzato tantissimo il livello del gioco e anche degli allenamenti, ha una grande esperienza ed è stato molto prezioso.
Se la Virtus avesse scambiato Lawson con Knox? Ci avrebbero guadagnato loro sicuramente in termini di punti e qualità, quindi sono molto contento che nion sia andata cosà e di aver giocato con lui quest'anno. Tutti possono migliorare difensivamente e nel gioco, ma io penso che Lawson abbia fatto veramente una grande stagione.
Di Bologna amo la città stessa, il cibo e naturalmente il pubblico. Il mio piatto preferito sono le penne all'arrabbiata.
Giocare al Paladozza all'inizio non è stato facile, mi mancava la Unipol Arena, ma poi quando abbiamo preso confidenza è stato bello e mi sono trovato bene.
Credo che al mio quarto anno in italia dovrò cominciare a studiare un po' di italiano.
Quando sono venuto in Virtus sapevo che l'obiettivo era venire in serie A, anche se non veniva detto apertamente per non alzare troppo la pressione. Vincere era il mio obiettivo fin dall'inizio e per questo non è cambiato niente per me quando è arrivato Zanetti. Volevo arrivare alla vittoria e ci ho creduto da quando ho firmato fino alla fine.
In serie A? Serviranno giocatori di rinforzo forti fisicamente, la fisicità e le qualità difensive saranno fondamentali cosi come il carattere e la capacità di fare squadra.
Sapevo che la squadra era costruita per salire e quando ho cominciato a lavorare con la squadra ho subito capito e riconosciuto il suo valore. L'ho sentito fin dall'inizio che non era solo questione di qualitá, ma anche di mentalitá vincente. C'erano Spizzichini, Spissu, Rosselli che avevano le esperienze giuste per fare bene in A2.
All'inizio dei playoff ho cominciato a riguardare le nostre partite, da solo, e riguardando ho visto che gli avversari preferivano una difesa perimetrale così ho capito che dovevo cambiare il mio gioco e attaccare di più il ferro.
Dopo la sconfitta con Casale eravamo naturalmente motivati a vincere di nuovo,ma abbiamo parlato di che mosse tattiche fare per non ripetere gli stessi errori.
Quando smettero di giocare starò con la mia famiglia, non ho mai pensato di fare l'allenatore anche se penso di avere una buona conoscenza del gioco.
L'aver aspettato Ndoja per cosi tanto tempo, questo dimostra ulteriormente che persona è Ramagli. Lui ha pazienza, sa che certi processi nello sport richiedono tempo e fa sentire importanti tutti i giocatori della sua squadra.
(foto Pierfrancesco Accardo)