BUCCI, "LA VIRTUS AI VIRTUSSINI. RAMAGLI E RENZI? SONO NOMI, MA NON GLI UNICI"
Il presidente Virtus Alberto Bucci è stato intervistato oggi da Massimo Selleri sul Carlino.
“Ripartiremo dalle poche certezze maturate nella passata stagione, cercheremo di costruire una realtà in cui tutti quelli che hanno la V nera nel cuore possano riconoscersi. Partendo dal nostro team manager Gianluca Berti, ragazzo in gamba che ha dimostrato di saper lavorare in modo egregio anche in situazioni di pressione. Poi con il presidente della Fondazione Basciano, ho ricevuto l’incarico di cercare un GM e un nuovo coach”
Si parla di Renzi. “E’ un nome, ma non l’unico che stiamo valutando. Vorrei chiarire che le dimissioni di Crovetti per me sono un dispiacere: stiamo parlando di un dirigente serio e preparato, che è stato additato come colpevole di una retrocessione, quando in realtà le responsabilità sono di altri. Ha svolto il suo lavoro con grande competenza, avendo cura dei soldi del club come se fossero suoi. E’ uomo di grande spessore, se l’annata è stata negativa non è colpa sua. La squadra ha perso punti in casa con Capo D’Orlando e Caserta e non ha rimediato. Ha vinto davanti al proprio pubblico con Milano e vorrei ricordare come all’ultima giornata Caserta abbia vinto allo scadere con Trento. Detto questo, Crovetti non andava in campo né gestiva la squadra”
Si parla anche di Ramagli. “Rispondo allo stesso modo: è un nome. Le uniche certezze che abbiamo sulla squadra è che Penna, Oxilia e Pajola giocheranno con noi, e spero di aggiungere presto un altro giocatore cresciuto nel nostro vivaio. Solo così si costruisce una identità: nel 1985 lasciai Bologna salutando Binelli e Brunamonti, ritrovati nel 1993. A tutti chiederò di non essere degli zombi ma di uscire e farsi vedere. Se la Virtus è un patrimonio di questa società, allora i giocatori ne devono essere testimoni, andare in mezzo alla gente e vivere la città. Giocare per la Virtus non è un semplice lavoro, ci si deve mettere il cuore. Gli stranieri che verranno avranno pagati due mesi di lezioni di lungua italiana e dovranno darsi da fare. Non bisogna avere paura di stringere rapporti con la tua gente. Danilovic, Savic e Galilea sono stati campioni ed erano sempre in mezzo ai tifosi.”
Obiettivi? “Vincere il più possibile. Dal punto di vista sportivo vogliamo fare bella figura, verificando se i nostri giovani sono in grado di reggere la categoria e se potranno restare con noi a lungo. E’ un campionato difficile che affronteremo con la voglia di fare bene”