Mentre si potranno aprire discussioni sui soli 553 presenti (o che sono riusciti a presenziare?) in una Unipol Arena fredda e buia – dove gli unici cori o quasi arrivano al momento della notizia dell’upset della Segafredo Arena – almeno una piccola luce arriva dalla Fortitudo, che non ci mette tanto a sbriciolare una Trento che è il più classico dei non pervenuti. A Bologna bastano due o tre passaggi ad azione per trovare varchi di ogni genere, e Fantinelli gioca la sua miglior partita in carriera o quasi. Basterà per rasserenare gli animi in attesa di impennate del calendario? Forse, chissà.

Si parte con buoni catenacci a metà campo e buona lena di Aradori: basta e avanza per i primi minuti, anche perché Trento quando supera lo sbarramento deve affidarsi allo spuntato centro Williams, ed è 13-5. Si rivede Banks che pare in buona giornata, e anche quando si becca qualche cesto in più l’attacco risponde bene. Ed è 23-16 al 10’.

E’ una gara a chi tira per prima, e a fare la differenza sono le palle vaganti e l’ottimo momento di Aradori a tamponare le problematiche di una difesa che non sa come gestire l’alona Maye. Non c’è mai la fuga ma nemmeno avvicinamenti inquietanti, e mentre nei timeout una buonanima fa risentire l’assolo di chitarra di Eddie Van Halen in “Beat it” il tentativo di scappare c’è. Con tanto Fantinelli, soprattutto, e 48-34 di massimo vantaggio al 20’.

Fantinelli prende sempre più confidenza, spupazzando il suo avversario senza quasi nemmeno accorgersi della sua presenza. Così, con Trento che quasi manco sa di essere in campo, 15-3 di parziale e divario che scollina oltre i 25 punti (69-42), davanti ad avversari letteralmente senza capo né coda. L’attacco gira quasi con il pilota automatico e non c’è resistenza che una, mentre c’è anche modo di sentire applausi ai cesti di Poeta, dall’altra parte della città. 32 in un quarto, 80-52 al 30’.

Il resto è pura accademia, con il timeout dopo un 5-0 beccato che serve a Sacchetti per spiegare che non è ancora tempo di doccia, e la truppa che riceve il messaggio: non si esagera, non si sbraca, va bene così per la prima vittoria in campionato.


(Foto Ciamillo)

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