Il Partizan Belgrado è forse la più temibile rivale per la Virtus in Eurocup per il presente e per il futuro, dato che la squadra serba - per bocca di coach Obradovic e del suo presidente - non ha negato che l'intenzione è quella di tornare in Eurolega e restarci, ottenendo una licenza a lungo termine. Esattamente quello che la Segafredo vuole fare, né più né meno.

Un veterano come coach Dusan Ivkovic, intervistato dal quotidiano serbo Novosti, ha spiegato che però tornare in Eurolega non è una cosa automatica.
Non si può fare da un giorno all'altro. Nessuno garantisce che il Partizan sarà in EuroLeague il prossimo anno. Se tutte le condizioni saranno soddisfatte, il Partizan e Zeljko Obradovic riusciranno a raggiungere questo obiettivo, ma non è un lavoro facile.
Il Partizan è l'unico club serbo con un titolo di EuroLeague ed è logico che i tifosi vogliano giocare nella migliore competizione. Tuttavia, la regola è che tutti i grandi club hanno periodi di crisi, quando cadono e escono dalle più grandi competizioni. Un grande club non è fatto solo di allenatori e giocatori, ma anche di tifosi. Se se lo aspettano e se ci sono le condizioni per farlo, il loro desiderio dovrebbe essere soddisfatto.
Per Obradovic è una sfida rischiosa? Ne abbiamo parlato anche prima che prendesse quella decisione... Gli ho detto che era un grosso rischio ma anche che è molto positivo per il nostro basket.


Il Partizan, per ottenere una licenza annuale di Eurolega, deve vincere la ABA Liga - dove la rivale storica è la Stella Rossa - oppure arrivare in finale di Eurocup, e qui le rivali più accreditate sono Virtus e Valencia. La Virtus, invece, da regolamenti ha "solo" la possibilità dell'Eurocup, dato che vincere il campionato italiano non garantisce un posto in Eurolega, come i bianconeri sanno bene. Per quanto riguarda eventuali licenze a lungo termine, se ne parlerà se e quando l'Eurolega allargherà il numero di squadre.

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