Vincere non tanto per le residue possibilità di fare i playoff - che restano pochissime (Avellino, Cantù e Varese dovrebbero perdere entrambe le partite rimanenti e la Virtus battere Varese il 12 maggio) - ma per far bene davanti al proprio pubblico e dimostrare di esserci in ottica Final Four. La Virtus di ieri, primo quarto a parte, è stata solida, a partire dalla difesa.

E dato che le due teoriche prime punte sono mancate, Taylor col naso rotto e la maschera, e Punter davvero scentrato (ed è la seconda volta in fila), ci si è affidati a una squadra “operaia”. Il quintetto che ha girato la partita era composto da quattro italiani e Kravic, e i migliori alla fine sono stati proprio quest’ultimo e Baldi Rossi, che Djordjevic ha ripescato dalla naftalina e sta disputando un ottimo finale di stagione. Infine, oltre il 90% ai tiri liberi. Un bel cambiamento, rispetto alle recenti prestazioni.

Tutto questo - oltretutto contro una squadra che nel girone di ritorno era la migliore del campionato (10-2) - da un lato fa ben sperare in ottica Final Four, dato che la Champions League è l’unico obiettivo rimasto alla società. Dall’altro fa rabbia ai tifosi, ripensando alle sconfitte contro Pistoia (soprattutto) e Brindisi, dove una simile intensità non si è vista nemmeno da lontano. Ma ormai quel che stato è stato, e a fine stagione si tireranno le somme.

Quel che è certo è che alle Final Four la Virtus ci arriverà col morale alto, e oltre ai giocatori messi in campo ieri avrà a disposizione anche Mario Chalmers, come annunciato da Djordjevic in conferenza stampa. In partita secca, il contributo di un giocatore abituato a giocare quando la palla pesa potrà essere utile, anche se le sue condizioni continuano a essere lontane da quelle ideali, visto anche un problemino fisico affrontato la scorsa settimana.

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