Il presidente di Legabasket Egidio Bianchi ha parlato a "Le Fonti TV" del momento del basket italiano e delle nuove regole.

Lo sport italiano non sta vivendo un grandissimo momento, vediamo ad esempio quello che sta accadendo anche nel calcio. Nel basket ci sono poi delle specificità legate alle proprietà dei club. Le crisi che abbiamo avuto in questa stagione sono riferite essenzialmente ai soci proprietari. Il tema è sul tavolo della LegaBasket da tempo.
Dobbiamo rendere il basket uno sport di vertice, sostenibile in tutti gli aspetti. Per fare questo stiamo definendo un percorso, iniziato già lo scorso anno e proseguito con l'approvazione di un nuovo regolamento esecutivo. Le nuove regole per la pallacanestro di vertice consentiranno di prevenire altre crisi. Nuovi interventi verranno messi a punto dalla prossima stagione, uno fra tutti prevede una maggiore patrimonializzazione dei nostri club, in modo tale che le crisi dei soci non abbiano effetto sulla società sportiva. Anticipare le potenziali crisi dei club è un aspetto essenziale. Oggi, i proprietari mecenati si assumono l'onere della conduzione di una società che dovrebbe strutturarsi dal punto di vista organizzativo in modo da essere impresa. L'assenza di un modello di business richiede interventi di ricapitalizzazione che sono affidati al singolo imprenditore. E questo fa sì che un elemento debole del basket sia rappresentato proprio dalle proprietà. In questo senso, LegaBasket sta facendo un percorso che non porterà subito risultati immediati ma andrà a toccare diversi ambiti.

Dal prossimo campionato, insieme alla COMTEC, stabiliremo controlli più rigidi sui club che si iscrivono al campionato. Daremo ai club che non sono in linea con i parametri la possibilità di mettersi in regola entro pochi mesi dall'inizio della stagione, relativamente agli impegni pregressi. Ma sul budget relativo all'annata in corso non dovranno esserci incertezze, proprio per garantire la regolarità del campionato. Insieme a questo, stiamo pensando a un percorso che faccia crescere i club dal punto di vista della capacità di autosostenersi. Per garantire un movimento sostenibile, dobbiamo creare un sistema di regole che renda evidente, a chiunque si avvicini al nostro sport, che il basket è uno sport serio in cui non sono ammesse scorciatoie. Lo spettacolo meraviglioso che mettiamo sul campo deve essere una leva per chi si avvicina al basket come sponsor o investitore.

Le proprietà straniere? Non sono in assoluto un problema. Sul caso Gerasimenko, posso dire che si è presentato al nostro movimento sportivo di serie A con l'intenzione di grandi investimenti; ha intrapreso anche un percorso per quanto riguarda la ristrutturazione del Pianella. Sicuramente aveva una visione ma si è ritrovato ad avere delle difficoltà legate alle proprie aziende. E questo è un problema che ha coinvolto altre personalità nel corso della stagione, mi riferisco al notaio Forni che ha deciso di allontanarsi dal basket. Poi c'è il caso analogo dell'Alma Trieste con il patron che ha avuto problemi con la propria azienda. Un proprietario che deve affidarsi quasi esclusivamente al proprio capitale e opera in un'azienda che non è sufficientemente patrimonializzata per reggere l'urto di una crisi di questo tipo, non può che ritrovarsi in difficoltà. Come è avvenuto ripetutamente in questa stagione.

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