Guido Rosselli, che lo scorso anno ha vinto la Coppa Italia di A2 con la Virtus, è stato sentito da Damiano Montanari di Stadio.
Un estratto dell’intervista.

“Per vincere il trofeo bisognerà essere preparati soprattutto fisicamente, tre partite in tre giorni si vincono molto più con l’energia che con il tatticismo. Affrontiamo Trapani, da prendere con le pinze, lavorano insieme da qualche anno.
Io ho cambiato la Fortitudo? Talento e qualità c’erano anche prima, gli infortuni hanno rallentato il lavoro, come sta capitando ora a Trieste. Il nostro primato è frutto di quanto fatto in questi tre mesi, e ce lo teniamo stretto. Se abbiamo vinto 10 delle ultime 12 gare un motivo ci sarà, e ora che abbiamo trovato equilibrio sarà difficile cambiare qualcosa, anche se non spetta a me fare queste considerazioni. Ci siamo io e Mancinelli, ma anche altri elementi importanti che possono inventarsi canestri o giocate difensive importanti, e questa deve essere la nostra forza. Fultz? Sarebbe imprescindibile per qualsiasi squadra. Amici? Da fuori le persone ingrandiscoo i problemi perché magari non hanno mai vissuto uno spogliatoio di un certo livello con giocatori importanti dai caratteri forti. Un ‘vaffa’ può scappare, io e Mancio ce ne siamo scambiati tanti e ci conosciamo da 18 anni, quello che conta è finirla lì.
La doppietta in F come rivincita verso la Virtus? No, non ho scelto la Fortitudo per rivalsa ma solo perché, per alcune congiunzioni, era la soluzione migliore per me. Sono due squadre diverse, questa Fortitudo e la scorsa Virtus, quella era più quadrata, questa più istintiva, umorale e fa della carica agonistica e dei propri tifosi la sua forza. Si affrontassero, finirebbe a gara 5”


(foto Fabio Pozzati - Fortitudo Pallacanestro 103)

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