BONICIOLLI, "AMOROSO E FLOWERS IN DUBBIO, COME SEMPRE NON SO CHI MANDARE IN CAMPO"
Le parole di Matteo Boniciolli alla vigilia della trasferta di Treviso (domani ore 14.15, diretta Sky).
“Non riesco ad alzare la testa, perché sono incazzato da quando mi hanno detto che non so se domani ci saranno Flowers e Amoroso. Ormai il mio margine di pazienza è nullo, non so mai chi potrà scendere in campo, e la cosa diventa personalmente pesante. La percezione è quella di chi deve chiedersi non tanto se posso vincere il Gran Premio, ma con quante ruote andrò in pista, il tutto ricade sulla mia salute. Sono due giocatori chiave, e spero che la cosa non incida su una partita che avremmo affrontato sull’onda di una grande prova casalinga, perché con Matera abbiamo giocato un basket serio, di grande applicazione, mettendo in mostra due giovani ancora più giovani di quelli classici, ovvero Rovatti e soprattutto Campogrande. Stiamo lavorando bene, ma ogni settimana aumentano le difficoltà e i punti interrogativi, proprio alla vigilia di una grande sfida, che avrei voluto affrontare pensando a come giocare e non a come tappare i buchi. Mi chiedo con chi andremo in campo, e non mi fa piacere. Non lo dico per pretattica, ma se avessimo la squadra al completo sarebbe una bella sfida, uno spot per la A2 così come lo fu la gara d’andata, già affrontata con Flowers ai minimi. Il raggiungimento dei nostri obiettivi passa attraverso lo stabilizzarsi di cose positive o negative, cose che incidono sulla mia condizione fisica”
Flowers è una ricaduta? “Si è ripresentato lo stesso dolore al piede che aveva prima di farsi male, e se prima lui si era comunque messo a disposizione, ammirevolmente, poi abbiamo visto cosa è successo. Anche grazie ai regolamenti, sappiamo quello che può capitare, e ora dobbiamo stare attenti a quel che capita: al primo segnale di dolore andrà fermato. E tutti si sono accorti di quanto vale. Certo che affrontare la partita con o senza lui e Amoroso cambia molto le cose”
Pillastrini dice che sarà gara molto diversa dall’andata. “Tutto quello che lui dice io lo condivido a prescindere, ricordo che all’andata loro avevano solo Fabi non al meglio. Sarà diversa, certo, perché sono due squadre molto migliorate. Loro secondo me hanno il vantaggio del fattore campo, il palasport è soldout da due settimane, ma hanno avuto anche modo di fare già un anno ad un livello maggiore del nostro, perché loro erano in Silver e noi in DNB. Sono due squadre che si equivalgono, ma ci sono 8 punti di differenza in classifica, figli del rendimento in trasferta che è, a sua volta, causato dal diverso vissuto dei giocatori. Ma il peso specifico delle due squadre è simile, e ognuno di noi ha caratteristiche tali da poter pensare di poterla vincere.”
Italiano sta meglio? “Sì, gioca con la maschera. Lui è bravo, per fortuna ormai le maschere non sono più quelle di anni fa, sono evolute, ma mercoledì visto come Hubalek giocava a gomiti alti sono rimasto in apprensione. Frattura ridotta, ma siamo comunque a rischio”
Ti aspetti che qualcuno dei tuoi prenda la squadra sulle spalle? “No, perché volutamente non abbiamo preso nessuno con queste caratteristiche. Vogliamo verificare la crescita di ogni singolo in un sistema dove ognuno ha le proprie competenze, ma nessun salvatore della patria. Sarebbe diseducativo, per italiani che a questo livello non sono mai stati protagonisti, limitarli a passare la palla all’Anderson di turno. Il diritto di prendersi l’ultimo tiro lo devono avere Raucci quanto Flowers, poi l’anno prossimo avremo giocatori italiani già consapevoli delle proprie potenzialità, e che sapranno di non dover per forza dare la palla agli altri. Abbiamo avuto una annata con allucinanti problemi fisici, ma grazie anche alla società non abbiamo mai cambiati i nostri obiettivi: chiaro che se venissimo promossi saremmo tutti contenti, ma qui potevamo costruire la squadra dando la regia ad un americano che magari poi se ne sarebbe andato lasciando gli altri senza sapere più a chi passarla. Se la sfortuna non si fosse accanita contro di noi in maniera così singolare saremmo quarti o quinti, ora il tempo sta venendo meno, e io vorrei davvero avere una settimana di allenamenti senza problemi”
Il cambiamento di americano a Treviso. “Alla fine sono giocatori molto simili, e loro bravi e fortunati a prendere Corbett proprio mentre usciva da Chieti. E sono tornati presto a roster completo”