Gennaio - Il gennaio della Conad fa capire che, se Romagnoli aveva velleità di alta classifica, c’è poco di che stare allegri. Quarantello rischiato a Villafranca, e l’arrivo di Michele Squeo che non sembra esattamente l’uomo che possa cambiare la stagione. Si gioca a Budrio per dissidio con Sacrati contro Cavriago, va anche fatta bene, ma a Corno di Rosazzo arriva altro ventello. E, mentre Don Sandri ribadisce la sua fiducia in Romagnoli e anche l’Hera bussa alle porte di Sacrati, l’associazione “Per amore solo per amore”, con comunicato del 22, afferma che andrà avanti sulla scia di quello che dirà la SG, chiedendo però rispetto per la propria attività. E a fine mese, il C.F. decreta lo stato di morosità della Fortitudo Pallacanestro.

Febbraio - L’acqua va e viene, al Paladozza – e attività connesse – mentre il Comune lancia un altro ultimatum a Sacrati e la Fossa esce dall’associazione per avere maggior libertà di manovra. Si battibecca tutti i giorni, con Sabatini che chiede di poter essere interpellato, e intanto Tesini e la SG studiano uno statuto con Romagnoli. E la squadra? Non fa niente per mettere un po’ i riflettori su di sé: spazzata via a Castelnovo, vince a Ravenna ma continua a stare nelle retrovie. E allora, attenzione continua sui litigi tra tavoli, che comprendono anche l’utilizzo del marchio e ricorsi al TAR.

Marzo - Sacrati continua a battagliare con tutti, si parla anche di un dossier anonimo sul Paladozza, ma intanto il Comune gli toglie i requisiti per gestire l’impianto. L’Associazione chiede fatti concreti alla SG, garantendo comunque alla Casa Madre una priorità, e intanto Sacrati ricapitalizza. La Conad, sul campo, non lascia tracce di entusiasmo.

Aprile - Bagaric fa istanza di fallimento, il Comune chiede a Sacrati di sgomberare il Paladozza, mentre Gil ripete “stiamo lavorando per la Fortitudo, l’ho trovata nella merda e ora, volenti o nolenti, la rimetto a posto”. Si parla solo di TAR e tribunali fallimentari, senza che nessuno riesca a trovare una soluzione definitiva. Né Sacrati né Romagnoli intanto chiedono la wild card per la prossima stagione, e la Fossa, ufficialmente, dice no a Romagnoli. La Conad, sul campo, riesce a non centrare nemmeno i playoff, e dovrà giocarsi i playout a Budrio per altri screzi con il Gestore.

Maggio - Se non altro, la stagione agonistica della Conad termina con un nemmeno tanto facile 2-1 nei playout contro Prato: coach Giuliani a fine ultima partita accusa anche la stampa per le troppe pressioni, ma la fine dell’anno è per lui la fine di un incubo. E allora, tutto altrove: iniziano i pignoramenti al Paladozza, l’Associazione nutre dubbi su Romagnoli ma ripete, il 6 maggio, che “mai e poi mai seguirà lui o la sua srl, o anche solo dialogherà con lui”. Si parla di altri lodi esecutivi, intanto si litiga su tutto e piano piano sia Sacrati che Romagnoli bussano a porte di Legadue per ottenere un diritto sportivo. Il 23 Sacrati viene sgombrato dal Palasport, e due giorni dopo la Casa Madre conferma che seguirà il progetto di Giulio Romagnoli.

Giugno - Partono minacce di denuncia anche tra Romagnoli e Sabatini, mentre il primo ottiene i complimenti del nuovo Assessore Rizzo Nervo e si delinea una joint-venture con Marco Scapoli e altri soci del Bologna calcio per la nuova società. Il Tribunale Fallimentare rinvia ogni decisione, e altrove si lotta per ottenere diritti sportivi: Sacrati parla con Rimini, Romagnoli con Ferrara. Del primo se ne perdono le tracce, il secondo dopo lanci, abbandoni, abboccamenti con Udine e la creazione della nuova società “Fortitudo 2011”, all’ultima curva c’è l’accordo, e la – per ora denominata – Fortitudo Basket Bologna ufficializza la sua iscrizione alla Legadue tramite il diritto di Ferrara. Pochi minuti dopo, in Arcoveggio una stretta di mano sancisce invece il passaggio del titolo sportivo del Gira Ozzano di Claudio Sabatini a Gilberto Sacrati, per una “Fortitudo Basket 103” (103 nella denominazione ma ovviamente non come numero di affiliazione) che riparta dalla B2.

Luglio - Sacrati paga quel che serve per evitare il fallimento della Fortitudo Pallacanestro, la Fossa afferma che seguirà la 103 pur ribadendo a Sacrati la necessità di farsi da parte, e Romagnoli con la SG inizia la costituzione della squadra per la Legadue. L’Associazione gli volta le spalle, ma ottiene l’ok del rinato Centro Coordinamento Club: la Fossa disapprova, e inizia una nemmeno tanto sommersa battaglia tra diverse anime del tifo biancoblu. Arriva Zare Markovski, intanto, ma la FIP dice che né Romagnoli né Sacrati potranno usare il nome “Fortitudo” nelle proprie società. Sacrati inaugura il nuovo sito della sua società – non ancora online a fine 2011 –mette Nicoletta Lozza alla presidenza e vince il ricorso di Romagnoli contro la scissione del Gira. Continuano le schermaglie tra le due società, mentre sul campo viene firmato Blizzard: Sabatini non la prende benissimo.

Agosto - E’ ufficiale che ci saranno due squadre riconducibili alla Fortitudo: via quindi di mercato, con Lino Bruni massimo dirigente 103 e Stefano Salieri in panchina. Alla spicciolata, arrivano giocatori per entrambe le realtà: Pecile, Ranuzzi, Baldassarre, Cutolo, Sanguinetti, Verri eccetera. Derby per Imbrò, che Sabatini lascia a Sacrati perché “il suo progetto è più serio”. Attorno a Ferragosto ci sono i due raduni, continuano le diatribe sul marchio e sul Palasport: la 103 non riesce ad avere garanzie di Paladozza e si allena in provincia, ma con la Fossa al seguito fin dalla prima amichevole a Pistoia.

Settembre - Bocciati nuovamente i nomi proposti dalle due squadre: viene tolta la Effe a chi resta Biancoblu Basket Bologna, e tolto il 103 a chi diventa Eagles, quindi. Si compongono e si delineano le squadre: forte per la categoria quella degli Eagles, con Salieri a prendere suoi fedelissimi assieme a giovani interessanti, ancora da definire la BBB, che intanto rifirma lo sponsor Conad. Servono gli stranieri, arrivano Dimsa, Vrkic e per ultimo Kelley, ma il precampionato, per tanti motivi, non è il massimo delle soddisfazioni. Viene presentato il progetto Fondazione: seguire gli Eagles, pressare Sacrati per spingerlo a risanare la Fortitudo Pallacanestro e ripartire con la fusione delle due realtà. Entro maggio 2012 la Fondazione ha le opzioni di acquisto per il 60% di Fortitudo Pallacanestro e del 100% di Eagles.
Attacco cardiaco per Gil, intanto gli Eagles, rimaneggiati, perdono l’esordio a Empoli.

Ottobre - Paladozza aperto anche a Sacrati, e gli Eagles fanno gol alla prima casalinga con Mirandola. Idem il giorno dopo per la Conad, che spazza via Verona. Avviati i campionati, quindi, con Markovski che fa subito due su due prima del turno di riposo che manda qualcosa in tilt (due sconfitte poi a fine mese, tra Pistoia e Forlì), mentre Salieri sfrutta il potenziale della sua squadra per vincere spesso e volentieri con la Fossa che fa campagna abbonamenti in camper. Per un po’, poi, si ipotizza l’iscrizione alla Prima Divisione della Fortitudo Pallacanestro: grande emozione per le squadre amatoriali che si ritrovano per qualche giorno alla ribalta (Asini Uniti in primis), ma c’è la marcia indietro.

Novembre - Si cerca di parlare di campo mentre fuori, tra battibecchi sulle giovanili, marchi e altre cose, continuano gli scontri. Markovski fatica dopo il boom iniziale, Salieri risale la classifica e festeggia il rientro in squadra di Imbrò. L’Assessore Rizzo Nervo assicura che il Comune farà istanza di prelievo per avere quanto dovuto per il Paladozza, ma a fine 2011 ancora non c’è nulla di concreto e Sacrati, a metà novembre, passa indenne un'altra udienza fallimentare. Il mese termina con la Conad che perde (male) a Sant’Antimo e gli Eagles che dopo una ottima serie cadono a Torino.
Lamma - ex capitano della Conad dello scorso anno - in rotta con Romagnoli, rivela di avere un contratto valido e ricorre al lodo.

Dicembre - Il campo Conad dice che si perde più di quanto non si vinca, e che andare avanti con l’apatico Vrkic è impossibile: il terzultimo posto a Natale porta alla firma di Robert Hite, per provare a risalire la china. Il campo Eagles dice dell’arrivo di Liburdi, altro fedelissimo di Salieri, e di continua rincorsa al primato in classifica. Fuori, la società di Romagnoli porta altri sponsor e nomi per rafforzare l’organigramma, mentre viene ufficializzato lo statuto della Fondazione Fortitudo, costituita con atto notarile. Si cercano imprenditori che entrino con la quota minima di 50000 euro.
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