IL DOPOPARTITA DI CREMONA - VIRTUS
Trentacinque punti. E’ questo lo scarto complessivo tra Cremona e Virtus sommando le partite di andata e ritorno. Certamente ieri, come anche all’andata, il divario si è dilatato molto nel finale, ma fatto sta che la Vanoli è una squadra che i bianconeri non digeriscono, e allo stesso modo Meo Sacchetti è un allenatore che Pino Sacripanti ha fatto davvero fatica ad affrontare. Come all’andata, ieri si è giocata la partita che Cremona ha voluto. I padroni di casa hanno condotto dal primo minuto, e hanno respinto ogni tentativo della Segafredo di tornare in partita, finendo con sei giocatori in doppia cifra. Lo sforzo migliore la Virtus l’ha prodotto nel terzo quarto, quando è tornata dal -11 al -2, ma nell’ultimo quarto (tornato in campo il dominante Mathiang) sono stati fatali gli appena due punti segnati in 5 minuti. E appena Punter ha fatto il quinto fallo si è spenta la luce, anche perché l’altro faro bianconero - Tony Taylor - ieri ha marcato visita, con due falli precoci e tanto nervosismo, giocando malissimo sia contro Diener che contro Ruzzier. E ancora una volta la Virtus ha dimostrato di essere Taylor-dipendente. Se il play titolare gioca male, di alternative sembrano essercene poche.
Poche idee, troppa morbidezza, e onestamente anche la gestione delle rotazioni ha lasciato qualche perplessità. Per la prima volta col roster al completo, coach Sacripanti si è assunto la responsabilità di scelte che da fuori sono apparse “strane”, come lasciare in campo Punter dopo il quarto fallo (il quinto è arrivato circa un minuto dopo) o il minutaggio di Baldi Rossi praticamente nullo, che ha costretto M’Baye agli straordinari, facendolo arrivare alla fine decisamente stanco.
Era un esame di maturità? Sacripanti in sala stampa ha detto di no, ma di sicuro era un’occasione che la Virtus non ha colto. E ora, a -4 dalla Vanoli e con lo 0-2 nello scontro diretto, sarà molto difficile recuperare i lombardi in classifica. Per portarla a casa sarebbe servito tutt'altro approccio. Il campo però ha parlato chiaro, e non c’è nulla che si possa dire: risultati alla mano, la Virtus di oggi non vale le prime quattro posizioni, la Vanoli Cremona sì.