Alessandro Abbio è stato ospite di Sport Club su E-Tv.

Come vedi gara 5 Virtus-Tortona? “Sfida delicata. Loro sono arrivati a quello che volevano. Sono in un buon stato fisico e per alcuni sono contento, come per il piemontese Baldasso, e sono in fiducia. Ma noi abbiamo le qualità per poterla chiudere in casa”

Come si marca gente come Candi e Baldasso? “Vorrei difendere su Ross, giocatore importante con modi particolari per infastidire i nostri esterni. Stiamo patendo dal punto di vista mentale, e io avrei comunque marcato tutti quelli che mi avrebbero chiesto di marcare. Subirne troppi non va bene, anche in Eurolega quando non abbiamo diifeso non abbiamo vinto”

Un bilancio su Banchi? “Qualcuno ha avuto più spazio rispetto al passato, vedi Lundberg e di come ora ci stia mancando. Siamo partiti bene, poi c'è stato un calo a gennaio in particolare da giocatori che stavano facendo, come Shengelia, cose spettacolari. Calato anche Hackett, poi c'è stato qualche infortunio, e questo ha limitato le rotazioni minando il clima felice che c'era. Ma è anche vero che si era fatto fin troppo prima”

Pajola difende, ma non fa mai canestro. “Ha purtroppo momenti in cui perde la fiducia nel tiro da fuori, e a volte viene pure battezzato. Ma mette una gran pressione difensiva, è sempre sulle linee di passaggio non giocando mai sporco, non fa giocare serenamente gli avversari. Con Sacripanti e Djordjevic ha avuto la sua esplosione, e non sarà uomo da 15-20, ma se si mette in ritmo può essere pericoloso”

Tu in questo basket riusciresti a giocare? “Le cose sono cambiate, ma ne rimangono tante di importanti. Serve il fisico per essere predisposti alla difesa, ci sono novità che non capisco nel metro arbitrale, ma metterei in campo la mia solita voglia. Se sai fare canestro non te lo dimentichi, oggi Belinelli non segna come qualche settimana fa e vista anche l'assenza di Lundberg mi piacerebbe dare una mano. La Virtus non è al top, ci sarebbe necessità di avere un contributo da tutti, in particolare dai lunghi. Ma sono certo che Shengelia giocherà una partita ben diversa"

Avresti lasciato andare via Weems? “Deve essere successo qualcosa di complicato. Anche io ho avuto situazioni personali dove ho capito che era il momento di andare via dalla Virtus, sarà successo anche a lui. Certo che fa male vederlo altrove, con un'altra maglia oltretutto bianconera: ha fatto cose importanti a lungo, ma sono scelte. Nell'ultimo anno deve essergli successo qualcosa, come a Lundberg: a me comunque piace tantissimo come persona, vedeva il modo in cui lavoravo con le giovanili, era sempre entusiasta. E, come giocatore, si metteva sempre a disposizione"

Tu andasti via perchè eri saturo di Messina? “Erano cambiati gli equlibri, a volte da un anno all'altro può capitare. Eravamo una squadra con tante conferme, ma arrivò Becirovic che era un giovane su cui si pensava di poter costruire un futuro. Devo dire che Messina mi ha aiutato a completarmi, a diventare un giocatore con determinate doti e capacità, passando da una realtà come Torino ad arrivare fino alla Nazionale. Sono successe qualcosa, quell'anno, qualcosa di nostro, e se le cose si incrinano è meglio prendere altre strade. Ma grazie a lui e al suo staff la mia carriera ha avuto una svolta, anche se vedo che non è successo solo a me”

I giudici cambiano in un secondo. “Se vinci ti abbuonano tutto. Se perdi ci si lamenta sempre. Milano ha perso gara 1 per via di un gran match di Trento, poi però ne ha vinte 3 di seguito. L'unica che ha fatto piazza pulita è stata Brescia”

Chi è che voleva mettere Lundberg sul mercato, la società o Scariolo? “Ci possono essere valutazioni tecniche ed economiche, dato che si era parlato anche di ridimensionamento di budget e lui per vari motivi non era nemmeno nei 12. Lui ha un talento importante, ci ricordiamo canestri complicatissimi che ci hanno fatto vincere partite di Eurolega. Ma ha anche momenti in cui non sembra presente, gli manca continuità, l'anno scorso aveva avuto anche problemi al pollice… Non essendo in Arcoveggio certe cose non le possiamo sapere, ma quando giocavo io era importante la faccia con cui ci si allenava, un coach in partita si può girare verso la panchina e valutare se qualcuno sembri più deciso di altri. Sono contento che sia cresciuto, speriamo che quanto gli sia successo non complichi l'eventuale continuare dei playoff”

Perchè non sei rimasto nel settore giovanile Virtus? “Mi è dispiaciuto, ma prima di me è andata via anche altra gente. C'è stato l'anno del Covid, abbiamo fatto fatica a trovare spazio, ho cercato di evitare che certi ragazzi smettessero. Ho cercato di non lavorare per niente, di far continuare giocatori che potevano essere utili anche per i parametri. Ma dopo il Covid è stato faticoso, non si è trovato spazio nè modo per mettersi in evidenza. A me piace lavorare con i ragazzi, se ci sono le condizioni, ho provato ad allenare e l'ho fatto con una Under 15”

Dopo il tiro da 4 tu sbagliasti il tiro che poteva evitare il supplementare. Cosa ti disse Danilovic? “Cose non belle. La nostra idea era quella di attaccare Wilkins, giocatore che in difesa era rilassato. Lo feci, ma Fucka mi stoppò. Presi le dovute frasi da Sasha, che in quel periodo non stava giocando benissimo, ma dopo averla pareggiata con il tiro da 4 poi ne mise 10 nel supplementare. Eravamo un complesso di squadra importante, in gara 5 in attacco tenemmo su la baracca io e Sconochini, ma c'erano giocatori di altissimo livello”

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