JULIO TROVATO A RADIO BOLOGNA UNO: SUPERATI ABBONDANTEMENTE I 2000 ABBONATI
Il GM della Virtus Julio Trovato è intervenuto alla trasmissione Black&White su Radio Bologna Uno.
Ecco le sue parole:
I primi mesi a Bologna? La città è molto bella e accogliente, ti mette subito a tuo agio. Incontro spesso tifosi virtussini in strada che mi salutano e si presentano, è una cosa simpatica. Per quel che riguarda la società sono contento ma anche stupito della velocità con la quale abbiamo fatto progressi nell’organizzazione lavorativa, e mi riferisco a tutto ciò che è esterno alla squadra. Abbiamo aperto l’ufficio marketing, con una persona che ci lavora, uno stagista che è arrivato da poco, e stiamo ottenendo i primi risultati, con un’attività interna che la Virtus prima non aveva. E anche sul ticketing stiamo riuscendo a realizzare le idee del nostro amministratore delegato in primis e poi le mie.
Sulla squadra: stiamo lavorando, ci stiamo conoscendo, e iniziare bene aiuta a lavorare meglio.
Il rapporto con il presidente Bucci? Alberto è una persona che riesce a farti sentire importante da subito, ha fatto sì che io fossi produttivo da subito. In un attimo ti trasmettere le sue idee e ti fa sembrare che la realizzazione sia facile. Lavorare con lui è bello, affascinante, ed è sicuramente una persona con una grandissima capacità comunicativa.
Il rapporto con coach Ramagli? Quando ho chiuso il mio accordo con Bologna Ramagli non aveva ancora firmato ma era già stato contattato da Alberto, che aveva avuto deleghe dalla proprietà per occuparsi dell’area tecnica. Non è un segreto che nella mia precedente avventura a Torino avessi provato a contattarlo poi non avevamo trovato l’accordo - e non per motivi economici - dato che allora giocavamo nel terzo campionato. E’ un allenatore che ho sempre stimato, mi fa piacere lavorare con lui. Quasi quotidianamente ci relazioniamo per le problematiche immediate da risolvere, e una volta a settimana - di solito il martedì - facciamo un briefing per vedere com’è andato il lavoro settimanale. Sul campo è quello che mi aspettavo, ha grandissima professionalità, competente e gestioni del gruppo. E sa mettere l’attenzione sui segnali non verbali da parte dei giocatori, cosa fondamentale quando gestisci un gruppo con esperienza ed età molto diverse. Abbiamo scelto i giocatori assieme a lui, non solo per le loro qualità tecniche ma anche umane, e loro ora stanno dimostrando che tali scelte non erano casuali, e tutti hanno grande disponibilità nei confronti dell’altro. E anche le dichiarazioni che fanno sono molto attinenti, ad esempio Lollo Penna dopo la bella prova della prima partita non ha voluto parlare della sua buona prestazione, ma ha posto l’attenzione sui valori del gruppo e il lavoro di squadra.
Nella dirigenza ci si aspettava una partenza del genere? Non puoi programmare se partirai piano o forte. I nostri obiettivi erano di consolidare la struttura societaria e fare la miglior squadra che era possibile fare. Poi il lavoro e il tempo dimostreranno se le scelte sono state corrette oppure no. Oggi è presto dare dei giudizi, per ora possiamo dire che la squadra sta avendo un grande approccio alla partita, oltre che un grande approccio al lavoro quotidiano, mi piacerebbe che tutti i tifosi venissero agli allenamenti per vedere una squadra che giorno dopo giorno lavora esattamente come gioca alla domenica, con la stessa aggressività. Speriamo sia un aspetto che riusciremo a mantenere nel tempo, perché ci lavoriamo ogni giorno.
La cosa molto positiva è il profilo basso? Nel momento in cui si esagera con l’euforia per qualche partita vinta il rischio è poi quello di dover nascondere i proclami se le cose iniziano ad andare male. La politica che stiamo portando avanti è una politica di lavoro, vogliamo essere una società che si fa in quattro per la squadra, per i tifosi e per la città; penso che lo stiamo facendo quotidianamente, e non penso che siamo più bravi rispetto a un mese fa perchè abbiamo vinto tre partite. Credo anzi che se abbiamo vinto tre partite è grazie al lavoro di questo mese, e nel prossimo mese dovremo lavorare ancora meglio perchè gli avversari saranno più pronti e più attenti.
Un commento sulla quantità di pubblico al palazzo, e ci sono novità sulla campagna abbonamenti? Sulla presenza a palazzo siamo molto soddisfatti, e credo sia la scelta di modificare l’assetto dell’Unipol - avvicinando i tifosi al campo - sia stata azzeccata. Il tifo e il pubblico si sentono molto da vicino.
Sulla campagna abbonamenti, credo che abbiamo raggiunto due obiettivi. Il primo è raggiungere il budget economico che ci eravamo prefissati, e il secondo è aver raggiunto le nostre previsioni di numeri. Siamo ampiamente sopra i 2000 abbonati, non ho il numero esatto ma siamo circa sui 2200 e questo ci dà degli ottimi aspetti per quella che potrà essere la previsione del pubblico durante l’anno. Vedremo se riusciremo a conquistarci ancora di più la fiducia, abbiamo molti progetti sul mondo del ticketing e sul coinvolgimento degli spettatori durante le gare, piano piano proveremo a metterli in campo per attirare sempre più persone a noi.
La foto con Mancinelli? Mancio è stato un mio giocatore a Torino, e con lui ho mantenuto un ottimo rapporto come con tanti miei ex giocatori, come Gergati che ho abbracciato domenica. Poi è chiaro che sul campo siamo avversari, e spero di fargli un bel culo durante il campionato.
Il tuo giocatore preferito? Della storia della Virtus dico Picchio Abbio, perchè ero allenatore del settore giovanile di Torino, me lo ricordo fare 70 punti contro l’Olimpia Milano a livello juniores. Io ero un giovane allenatore, lui un giovane giocatore, siamo cresciuti insieme.
La differenza di ambiente tra Torino, Trapani e Bologna? L’attuale Torino non ha niente a che fare con la vecchia Auxilum, ha solo comprato il marchio ma è una società nata e cresciuta a Moncalieri. Io sono cresciuto assieme alla società e la società è cresciuta con me, facendo 5 promozioni nelle 9 stagioni in cui ho lavorato lì. Mi ricordo la prima partita al PalaRuffini con 250 spettatori per poi arrivare al tutto esaurito nel derby con Biella, tempo dopo, quando comprai una pagina de La Stampa per ringraziare tutti i tifosi. E’ una città dove si passeggia per strada e non ti riconoscono. C’è una squadra importante di calcio con la maglia granata, e poi ce n’è una che gioca in provincia con un colore molto vicino a noi, in generale è una città che la pallacanestro la viveva in secondo piano, anche se mi sembra che ora sempre di più il basket stia acquisendo importanza.
Trapani è una città con grandissima tradizione di pallacanestro, dove però lo spettatore è più legato al risultato, la gente viene molto quando vinci e meno quando perdi, e la stessa cosa la fa nel calcio. Da questo punto di vista è più difficile legarsi a una tifoseria.
A Bologna ho trovato i veri appassionati, tifosi legati alla squadra nel bene e nel male, è chiaro che nel male sono più critici e nel bene sono più contenti, ma credo che questo sia normale. Credo dovrebbe essere così in ogni piazza.
La data del derby? Da calendario è il 23 dicembre, per ora non è ancora stata modificata. Abbiamo fatto una riunione in Lega dove le società che potrebbero avere ragazzi convocati hanno fatto presente che avrebbero difficoltà per 2-3 settimane, dato che ci sarebbe anche il raduno. La Lega ha fatto una richiesta ufficiale alla Federazione per capire le sue intenzioni sui convocati, dato che da nostre valutazioni anche sui paesi stranieri abbiamo visto che molte federazioni non porteranno i giocatori più importanti perchè coinvolti nelle squadre senior, o all’estero, o nel sistema americano per quel che riguarda la Germania. La FIP ha risposto e hanno l’intenzione di presentarsi con la miglior squadra possibile, anche perchè i primi 5 posti valgono la qualificazione ai mondiali dell’anno successivo. Non credo che i convocati cambieranno molto rispetto a quelle di Cisternino, ci sarà solo Moretti in più. Per noi vorrebbe dire tre ragazzi convocati nei 16, poi un Turchia ci andranno in 12. Quel che mi auguro - se le cose saranno confermate - è che venga fermato il campionato. Capisco i diritti televisivi - sia il contratto con Sky in fase di chiusura, sia LNP Pass - ma per equità competitiva mi auguro che le due giornate coinvolte siano spostate. Se così non sarà quando usciranno i convocati cercheremo di far valere il più possibile i nostri diritti e di trovare una soluzione il meno dannosa possibile per noi e per i nostri avversari, Chieti e la Fortitudo.
Dove può arrivare questa Virtus? Io - come tutto lo staff che lavora quotidianamente, dall’amministratore delegato in giù - ho avuto mandato dalla proprietà di consolidare la struttura societaria, compreso l’aspetto della solidità economica, ma non è l’unico dei punti su cui dobbiamo lavorare, ma dobbiamo anche far sì che la squadra ritorni nel massimo campionato in un medio termine. Questo non vuol dire che se lo facciamo quest’anno ci strappiamo i capelli, e non vuol dire che dobbiamo farlo obbligatoriamente in tre anni. Se torniamo, vogliamo farlo con la solidità di poterci stare, e con regole interne e rapporti esterni (Lega, giocatori, procuratori) fatto seguendo le nostre regole comportamentali. Questo dev’essere il punto di arrivo, e credo che la Virtus abbia tutte le potenzialità per arrivarci. In termini di risultati agonistici dico che domenica alle 6 giocheremo contro Ravenna, questo lo so per certo.
Come sta economicamente la Virtus? Credo sia una cosa ufficiale, è stato deliberato dal Consiglio di Fondazione un aumento di capitale che dovrebbe risanare tutti i debiti vecchi di questa società. Il budget di quest’anno, le esigenze di cassa, possiamo tranquillamente affrontarlo con le entrate e uscite di questa stagione. Poi una società viaggia anche dei debiti passati, ma nel momento in cui verrà fatto questo aumento di capitale saranno tutti o quasi tutti soddisfatti. Questo mi fa dormire sonni abbastanza tranquilli. E’ una società che rispetto al volano economico non nasconde i propri nei. Ci sono molte società sportive che vivino nascondendo sotto al materasso i propri fantasmi, e questo non fa molto bene al nostro sport. Si rischia sempre di andare oltre, e questo non va bene, e si rischia di rovesciare tutto. Vale dalla serie A di basket in giù, ma questo cambiamento può arrivare solo dal vertice, non dalla base.
Sulla Virtus non nascondo che la società abbia dei debiti, ma non sono particolarmente onerosi. Se parlo della situazione a casa mia dico che ho dei mutui per pagare la casa e in questo momento non ho i soldi in cassa, qui la situazione è uguale, ma allo stesso modo nella previsione gestionale di casa mia penso che nel tempo riuscirò a guadagnare i soldi per pagare i mutui. Per usare la stessa metafora, in Virtus non c’è una situazione dove la rata del mutuo è 1000 euro e io ne guadagno solo 800, questo sarebbe grave; rispetto alla nostra “rata di mutuo” noi abbiamo una previsione di ricoprirla in tempi brevi.