L'ex Fortitudo Leonardo Candi è stato sentito dal Corriere di Bologna e da Stadio. Una miscellanea delle due interviste.

"Due anni e mezzo fa, quando decisi di andar via, una delle domande che mi ronzavano in testa era: ma quando mi toccherà di tornare da avversario, come andrà? Il momento è arrivato. Sarà per me una domenica, specialissima. Al Paladozza dentro ci ho passato la vita, prima da tifoso e poi da giocatore. Poi so che la Fossa sta preparando qualcosa di eccezionale per i suoi cinquant’anni, so di gente che andrà al palazzo due ore prima, immagino un ambiente ancor più bello del solito.
La Fortitudo? Le due sconfitte ravvicinate non cambiano le cose, anzi, domenica saranno più agguerriti del solito e tener botta per noi non sarà facile. E poi conta moltissimo, c’è in palio la Final Eight, andarci per noi sarebbe già una mezza impresa, per loro da neopromossi anche di più.
I loro obiettivi? Da tifoso fortitudino me lo auguro, ma non credo che alla fine la Pompea riuscirà a raggiungere i playoff. Si salverà, anche tranquillamente. Ma non credo a qualcosa di più.
Bilanci dalla mia partenza? Credo di essere cresciuto tanto e sono contento della scelta, sia professionale che di vita. Tante belle esperienze, il primo anno la semifinale di Eurocup, il secondo una salvezza sofferta, ma è nelle difficoltà che si impara di più. E ci metto dentro anche l’esordio in Nazionale A, per le qualificazioni mondiali. Mi sono affacciato al mondo dei grandi, sapendo però di non aver ancora fatto niente. Quindi resta tutto come sempre: giù la testa, lavorare e ascoltare il coach. O chi ne sa di più, come Peppe Poeta.
La mia ultima al Paladozza? La tripla della vittoria in gara4 con Trieste, impossibile dimenticarlo. Beh, diciamo lo verità, al PalaDozza ci ho giocato una volta due anni fa con la Virtus, e perso. Ma ogni tanto, quando sono giù, quel canestro me lo vado a rivedere. E mi vengono sempre i brividi.
Obiettivo Nazionale? Sì. Ho giocato una gara contro la Germania in un torneo di preparazione alle qualificazioni ai Mondiali. So che per meritare la Nazionale, però, dovrò fare prima molto bene con la Reggiana.
Tornare in Fortitudo? Ho ancora due anni di contratto con Reggio Emilia, ma se si presentasse l'opportunità ritornerei più che volentieri. La Fortitudo è una squadra in cui tutti vorrebbero giocare, a maggior ragione se si è fortitudini e nati a Bologna."


(foto Pierfrancesco Accardo)

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