SEGAFREDO - ALMA TRIESTE 76-63
Esistono anche dei toscani felici, in questi giorni di dicembre. Citofonare Ramagli, che porta a casa l’ennesima vittoria consecutiva andando a interrompere la serie positiva di Trieste, e liquida la pratica con il – relativo – minimo sforzo: parziale di 18-0 nel secondo quarto, e poi tanta tranquillità, fondandosi sulle garanzie e le certezze dei propri veterani. Rosselli e Michelori a spegnere altrui blandi ardori, e sesta filata in attesa del derby di domenica con Forlì. In casa Virtus non potrebbe andare meglio.
Difese allungate, pressing e zona: la Virtus parte correndo, fa immediato 8-2, prima che entrambe le squadre inizino una rumba andando a velocità più sostenuta di quanto non sostenibile. Trieste tiene botta, muove la palla a 45 giri piuttosto che a 33, e riesce piano piano a circumnavigare le difese bianconere per arrivare a segnare. Così c’è il rientro e il sorpasso, con il 10’ che arriva sul 20-19 giuliano.
Continuano ad esserci più intercetti che passaggi, con una zona centrale del campo che pare una filiale del se tu dai una cosa a me io poi do una cosa a te, ma la Virtus sopravvive con la propria maggiore furbizia, andando a bussare alla gerontocrazia più che nelle zone per infanti. E quando agli anziani si aggiunge il kindergarten, arriva da Penna la tripla del +10. Trieste si impigrisce cercando triple senza costrutto, la rottura è – come si suol dire – prolungata, Rosselli domina, 18-0 di parziale (43-25 al 19’) prima che due liberi sperduti di Parks chiudano il tempo sul 43-27.
Trieste blandamente prova ad uscire dall’intervallo affacciandosi per capire se piova o no: continua a piovere, con la Virtus che va spesso e volentieri da Lawson, e che quando sbaglia trova comunque rimbalzi, palle vagante, varie ed eventuali. La navigazione è tranquilla, gli iceberg temuti da Ramagli si tengono lontani dalla prua virtussina, 57-42 al 30’.
Più che l’iceberg, però, il rischio è quello di essere attratti troppo presto dal docciaschiuma, e la parte centrale dell’ultima frazione potrebbe essere il copia e incolla di Recanati, con Trieste a rientrare quasi per inerzia al -11 e sbagliare, con Daros, il possibile -8. Arriva il timeout, arrivano gli urlacci di Ramagli, si torna a chiedere obolo a Rosselli e Michelori, e in un amen quel che era rimasto aperto della partita viene chiuso. Tutto il resto è garbage, facendo mash up tra Franco Califano e Shirley Manson.