Ad un mese dall’ultima partita giocata, e a chissà quanto tempo dalla prossima che verrà giocata, pure al cronista iniziano a venire le traveggole e sensi di colpa su tante cose che magari ha scritto in precedenza e che ora sembrano tanto, tanto cattive.

Scusami, Daniele Cinciarini. Per le volte in cui magari ho scritto che cerchi troppo il contatto per andare in lunetta, quando potresti fare cose diverse. Scusami.

Scusami, Stefano Mancinelli. Per aver ogni tanto fatto presente che i tuoi tiri da 3 paiono lanciati con palloni medicinali (cit.). Ma ammetterai che spesso ho anche detto che non sei ancora pronto per i cantieri. Scusami.

Scusami, Matteo Fantinelli. Per quando dico che va bene la testa alta eccetera, ma mettere un buon tiro da lontano ti renderebbe davvero totale. Scusami.

Scusami, Pietro Aradori. Per quando faccio presente che si gioca anche in difesa, e che le regole sul metro di distanza sono recenti. Però apprezzerai che ti alzo il voto quando vinci le partite in attacco, comunque. Scusami.

Scusami, Niccolò Dellosto. Non so bene per che cosa, ma scusami a prescindere.

Scusami, Jerome Dyson. Per il 4 in pagella che ti ho messo in quella che finora è l’ultima partita di campionato giocata. Ma eri dall’altra parte e, ammetterai, avevi fatto davvero pena. Scusami.

Scusami, Henry Sims. Per quando scrivo che a volte sei svogliato, e che fai bottino solo sul -20 arrotondando le cifre. Oh, è vero, però vabbè. Scusami.

Scusami, Rok Stipcevic. Per tutte le insufficienze che ti stai beccando, e per quando scrivo che vai ad una sola marcia. Lo sai anche tu che non è una gran stagione, ma non per questo non ti vorrei rivedere più, anzi. Scusami.

Scusami, Maarten Leunen. Per quando mi sembra che tu ogni tanti giochi in infradito, come se avessi dimenticato che non sei più in vacanza, come l’anno scorso. Scusami.

Scusami, Ed Daniel. Per quando giochi quasi controvoglia, e faccio presente che, insomma, da te non si sai mai cosa aspettarsi. Scusami.

Scusami, Kassius Robertson. Per aver pensato male quando sei andato in Canada e ti sei fatto male. In realtà, avevi capito tutto già da mò, su come sarebbero finite le cose, qua. Scusami.

Scusami, Antimo Martino. Per aver notato come non sempre ti fidi di tutto il tuo roster e, senza entrare nella polemica su Dellosto (che ora manca anche a te, scommetto), magari si è rimarcato che ogni tanto forse qualcosa, col senno di poi, lo si sarebbe potuto cambiare. Scusami.

Scusami, Christian Pavani. Per aver ogni tanto pensato che non sempre le tue idee sono condivisibili, ma è tutto soggettivo. E, ad esempio, io ‘sta cosa della settimana dell’orgoglio biancoblu eccetera, non la condivido. Ma è un mio pensiero. Scusami.

Scusami, Andrea Tedeschi. Perché Renato Zero non mi fa impazzire, e perché a volte mettiamo cose che forse non ti fanno impazzire. Scusami.

Dopo un mese di digiuno, pur di tornare alla normalità, mi scuserei di qualsiasi cosa. E non vedo l'ora di urlare come Adriano Pappalardo, pur non avendo il suo collo.


FOTO DI VALENTINO ORSINI/ FORTITUDO PALLACANESTRO BOLOGNA

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