Roberto Brunamonti è stato intervistato da Luca Muleo su Stadio.
Un estratto delle sue parole.

Sia Perugia che Terni per ora riescono a contenere bene l'emergenza, però anche qui ci sono stati contagi e morti. Vediamo cosa sta accadendo in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, ma soffriamo tutti, tutto il mondo.

Si riesce a parlare di sport adesso? E'giusto che ci sia la speranza di poter ricominciare, tornare alla normalità su tutti i fronti, a partire dalle nostre vite in generale. Però è chiaro che è diffcile, anzi impossibile sapere in questo momento quando accadrà . La scienza e i medici sono gli unici da ascoltare, facendo quello che ci hanno detto di fare.

La stagione potrà ripartire? Adesso credo che la priorità assoluta sia la salute delle persone. Il nostro è uno sport di contatto, credo sia necessario avere la certezza di poter proseguire, alla base ci deve essere la sicurezza di atleti e pubblico. Non è che non voglio rispondere, è che non ci penso. Ora solo il sacrificio di medici, infermieri, di chi guida le ambulanze, la protezione civile, ti dà davvero il peso e la misura della gravità e del momento che stiamo attraversando.

Di questa Virtus cosa le resta, per ora? Il piacere di vederla in buone mani, sta facendo di tutto per tornare importante in Italia e in Europa.
Ricominciare da dove si è finito? Mi sembra ci siano tutti i presupposti, dalla società allo staff, ai giocatori. La strada è giusta.
Cosa ho apprezzato di più? La crescita di Ricci, Baldi Rossi e Pajola, avere in squadra italiani di peso aiuta a creare una bella chimica.

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